Per l’intera fascia diurna, ieri, in assenza di attività sui mercati nel Vecchio continente, il cambio sull’asse franco svizzero-euro sulla contrattazione in continuo è esploso sino al controvalore di 111.9-112.0 centesimi per unità, con incremento superiore al tre per cento rispetto alla rilevazione del giorno precedente sui 108.5-108.6 centesimi per unità: tale, in particolare, l’indicazione secondo grafici del “Sole-24 ore”, rilevandosi un balzo improvviso intorno alle ore 1.00 e la permanenza su tali livelli sino alle ore 18.30 circa. Così come repentino era stato l’incremento dichiarato (in conversione, da 0.92 a 0.89 centesimi di euro per un franco svizzero), improvviso il ritorno alle quotazioni di partenza, ed anzi con appoggio al ribasso sotto i 108.5 centesimi di franco, anche l’interrogativo sulla natura di quell’incremento perentorio: follia degli operatori, speculazione, esondazione di ottimismo poi spento? Nulla di ciò, consta “ex post” a comprova di un sospetto per il quale non c’era tuttavia possibilità di trovare conferma: nel mondo reale quello slancio non è mai esistito, ed in pratica si trattò solo delle bizze di un algoritmo che, sul cambio di anno e di calendario, sarebbe andato a rileggere ed a reinterpretare dati delle prime ore dell’anno… 2019. Sballo rientrato, ed oggi situazione nella normalità. A titolo di riscontro, nell’intero 2019 il franco svizzero si era apprezzato sull’euro nella misura del 2.5 per cento, con linea di tendenza al rafforzamento: pensate un po’ se tutto fosse stato spazzato via in un minuto, e senza causa effettiva tipo un annuncio spiazzante alla Thomas Jordan dal pulpito della “Banca nazionale svizzera”… In immagine, il grafico della corsa pazza (ma irreale) dell’euro durante la giornata di Capodanno.