Fu un delitto atroce, appena appena mascherato (singolare analogia con episodio analogo a Brissago) da un incendio appiccato forse nella convinzione di poter coprire le tracce. Un anno e mezzo è trascorso dal brutale omicidio di un’anziana nel suo appartamento a Caslano; e, dopo un anno e mezzo, il verdetto non poteva che esprimersi in una pesante condanna. Al carcere per 18 anni, ma con sospensione della pena in funzione di un trattamento psichiatrico stazionario in struttura chiusa, è stato condannato oggi a Lugano il 24enne che si rese responsabile dell’aggressione – con esito mortale – alla nonna, 81enne all’epoca dei fatti; una vendetta, è stato detto, per la reiterata opposizione della donna a sganciare altro denaro di cui il giovane si sarebbe servito per alimentare propri vizi. All’ultima richiesta, ultimo diniego, un martello tra le mani, colpi all’impazzata, la morte.