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Colpo di stiletto / Scritte minacciose contro di lui. Che non è più lì…

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Chi sporca i muri insultando il prossimo, se identificato e preso, è da condannarsi in sede penale e deve procedere al risarcimento di tasca propria: prenda coscienza di ciò l’autore delle scritte ingiuriose – solita vernice rossa, solita rivendicazione da antifascisti d’accatto – rivelatesi stamane su una porzione dei muri esterni dell’ “Università della Svizzera italiana” in Lugano. Alla censura di tale comportamento si aggiunge qui una risata a seppellimento dell’imbrattatore trinariciuto: talmente stupido, costui, da non sapere nemmeno che il destinatario dell’aggressione verbale – nessun problema nell’indicare nome e cognome: Andrea Ballarati, 24 anni, comasco, fondatore di un’associazione che si chiama “Azione, cultura, tradizione” – non è più iscritto all’Usi da un mese e mezzo a questa parte, essendo egli già diplomato con regolare “bachelor” in scienze economiche. In altre parole, a prendersi gli insulti da un imbecille qualsiasi e senza né arte né parte è uno che qualcosa ha studiato. Tanto basta, no? (Post scriptum numero uno: già avviato l’intervento per la cancellazione delle scritte minacciose, già sporta la denuncia. Post scriptum numero due: no, noi non pubblichiamo la foto con le scritte; fa ribrezzo – anche se dà esattamente la misura del vuoto nella testa del verniciatore – il semplice leggere cose come “Infame”, et similia).