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San Carlo e le opere, un corso alla facoltà di Teologia

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A distanza di 435 anni dalla morte e di 409 dalla canonizzazione, delle opere lasciate o attribuite a san Carlo Borromeo da Arona – figura determinante nella storia della Controriforma e controversa per atti compiuti e fatti compiere – manca ancora un inventario completo; il che, trattandosi di personaggio dalla biografia per contro assai nota, potrebbe anche suonare strano. Alla bibliografia, alla storia e ad una lettura di quanto raccolto sino ad ora è dedicata l’indagine in sei lezioni di corso monografico che Fabiola Giancotti, ricercatrice ed autrice di vari studi oltre “filmmaker” e specialista sul tema, terrà da giovedì 3 ottobre a giovedì 21 novembre, sempre con inizio alle ore 14.30, alla facoltà di Teologia in Lugano (Usi, via Giuseppe Buffi 13); un’opportunità particolarissima, tra l’altro, per procedere alla lettura dell’opera di san Carlo Borromeo sulle pubblicazioni originali ed integre che la stessa Fabiola Giancotti ha raccolto. Non mancherà un inquadramento storico del personaggio, tra l’altro rilevante in episodi di cronaca che riguardano i territori della Svizzera italiana, si pensi all’attentato (ottobre 1569) compiuto ai suoi danni da Gerolamo o Girolamo “il Farina” Donati di Astano ed alla “vexata quaestio” – da alcuni trattata con crudezza eccessiva e con visione unilaterale, da altri presa in esame con le pinzette del giustificazionista – dei processi conseguenti alla visita pastorale in Mesolcina a partire dal novembre 1583. Corso rivolto sia a studenti della facoltà, secondo proprio piano di studi, sia a uditori, sia a semplici interessati; aspetti tecnici, programma e modalità di iscrizione figurano sul sito InterNet della facoltà di Teologia. In immagine, la gigantesca statua raffigurante san Carlo Borromeo ad Arona.