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Addio a Nando Piva, voce ed anima dei “Romantici vagabondi”

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Mauro Buzzetti suo “pard” – si passi la citazione bonelliana; li abbiamo sempre visti come Tex Willer e Kit Carson – se n’era andato nel marzo di nove anni addietro, a Bodio, piegato ma non sconfitto da un male rivelatosi incurabile. Nelle scorse ore ci ha lasciato anch’egli, Ferdinando Piva detto Nando, l’altra anima in vincolo indissolubile con Mauro Buzzetti nella rappresentazione, prima ancora che nell’interpretazione, del canto popolare in Ticino ed in ogni dove il Ticino abbia posto una radice, così dicendosi per far perno su di noi ma altrettanto potrà rivendicare chi viva nelle lande lombarde confinitime; nel nome soprattutto dei “Romantici vagabondi” (bastano brani come “Campanaro della valle”, “Mezzanotte all’osteria”, “Serenata alpina” e soprattutto “Amici miei”?), espressione collettiva con perno su “quei due” che incarnavano un’identità alpigiana, alpestre ed alpicola, orizzontale nella lettura geografica “in extenso” dalla Valtellina al Lecchese al “Triangolo lariano” al Varesotto prealpino al Ticino nella sua intierezza, dominante l’impronta vernacolare largamente condivisa nelle strutture ed invece peculiare per singole aree.

Tromba e canto Nando Piva, chitarra e canto Mauro Buzzetti che dei “Romantici vagabondi” era stato cofondatore insieme con Prima Buzzetti ed Alfredo Buzzetti, incisioni d’esordio per l’etichetta “Discobus” che si sarebbe poi trasformata in “Vandisk belvideo”, e Vittorio Castelnuovo da Riviera frazione Osogna per l’indispensabile fisarmonica, strumento nobilitato nei mille concerti di piazza, da un lato all’altro del Cantone e nelle incalcolabili esperienze in vari territori, il Norditalia soprattutto; e poi una storia di successi veri, non importava la grandezza della platea, tanti i compagni di scrittura e di avventura (Ivan Azzetti, Daniele Donadelli, Daniele Buzzetti, Giandomenico Anacleto tra gli altri, e Dante Pesciallo – sì, il “re Dantùn” del “Rabadan” bellinzonese – e naturalmente Cristian Corso chitarra e Luca Zugnoni basso potente: nessuno si offenda se non citato) ed a migliaia le incisioni fra composizioni singole e progetti “collettivi”, nel senso proprio delle pagine prese ed aggruppate secondo l’estro del momento, o in ragione del gusto di riprendere e ricostruire. Non rare le escursioni nel patrimonio di terzi, quale tributo ed omaggio: da pelle d’oca resta ad esempio quel “Così il tempo va” in dedica a Nella Martinetti.

Nando Piva, lì in mezzo, impeccabile nell’impugnare il microfono, che si trattasse di un palco o di uno studio di registrazione – Milano una delle tappe – o di un programma in tv (sterminato l’archivio in Tsi, pardon, in Rsi); una pagina “Facebook” (“Romantici vagabondi-Gruppo ufficiale”) è tuttora in linea a beneficio di chi voglia ritrovare tracce di quel viaggio, e testimonianze dense di valore oltre che documenti sonori e video sull’arco di oltre mezzo secolo. Dell’età non si è detto: erano 84 le primavere, ma Nando Piva è in immagine un eterno giovanotto che con sussiego portava la “pelàda” insieme con una barba coltivata al millimetro. I segni del cordoglio vadano alla consorte Marina ed ai figli Diego e Sara con le loro famiglie; le esequie saranno celebrate domani, lunedì 20 ottobre, nella chiesa parrocchiale di Colico frazione Curcio, in provincia di Lecco.