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Hockey Nl / Non può essere ma così è: l’Ambrì fa due su due

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No: nemmeno sotto tortura diremo di credere al complotto, nemmeno con una pistola puntata alla tempia destra riconosceremo pubblicamente di nutrire un dubbio; del resto, una rondine non fa primavera, et cetera. Eppure accade che, nello spazio delle 24 ore successive alla più grave crisi tecnica dai tempi di Benoît Laporte, e qui con l’aggravio di una situazione societaria improvvisamente mostratasi fragile, l’AmbrìPiotta dell’hockey sia andato a cogliere due successi di fila, e pieni; per di più, ieri magari per nervi e perché di fronte c’era chi peggio dei leventinesi sta sul fondo della classifica, ma oggi con l’assurdo di una vittoria a difesa stringente (27 parate su 28 tiri per Gilles Senn, stavolta schierato come estremo da trasferta a preferenza su Philip Wüthrich) in pista avversa, battuti gli Zsc Lions che magari non stanno sfavillando, d’accordo, ma a singolar tenzone avrebbero dovuto prevalere con scarto d’un paio di reti almeno. Ed allora ci si può almeno porre una domanda: sette i punti in 12 partite, poi sei punti in due incontri, appena liberata o fatta liberare la scrivania del direttore generale e la transenna dell’allenatore titolare? E così, d’improvviso, si presenta in pista nelle vesti di Nembo Kid gente che sembrava imbalsamata ed inumata? Uhm.

Via: restiamo alla cronaca, nuda e depilata, per far correre via i mali pensieri. Nel nome di Éric Landry sul foglio-partita come allenatore (ieri, contro l’Ajoie, onore ed onere erano invece toccati a Louis Matte), biancoblù in vantaggio al 5.00; la firma è di Michael Joly, corre tuttavia il dovere di dar equo merito agli uomini-assist, “in primis” Dario Wüthrich silente nell’apporto e nell’espressione dei sentimenti, ma i cui tumulti del cuore non ignoriamo né vogliamo ignorare. Sul 13.o contributo personale di Denis Malgin nel torneo il pareggio di Nicolas Baechler (14.32); alla prima pausa gli Zsc Lions viaggiano sui 15 tiri contro otto, alla seconda l’evidenza è sul pari a quota 19; l’1-1 non si schioda però dal tabellone. Superiorità numerica non sfruttata dagli ospiti in avvio di terza frazione, poi l’azione finalizzata da André Heim o forse da Lukas Landry sull’ultimo tocco sotto il naso di Robin Zumbühl (47.11, 1-2). Infine, gestione dell’esistente, davanti ad 11’000 e rotti spettatori che a casa staranno raccontando di aver assistito ad un’edizione discatoria dell’Armageddon, e che tanto deve bastare ma da adesso in poi altro che hockey, il sabato sera.

Direte che la classifica dell’Ambrì e del Lugano piange egualmente; grazie, quest’anno in ogni sport di squadra siamo talmente mal messi da dover ormai rubare le elemosine in chiesa la domenica mattina. Ma un po’ di biada, al mulo, è almeno arrivata. Chi sia poi il mulo, decidete voi.

I risultati – Berna-Zugo 3-0; BielBienne-FriborgoGottéron 2-1 (ai rigori); Kloten-Davos 2-3; Scl Tigers-RapperswilJona Lakers 1-4; Zsc Lions-AmbrìPiotta 1-2.

La classifica – Davos 35 punti; RapperswilJona Lakers 32; Losanna 27; FriborgoGottéron 24; ServetteGinevra, Zugo, Zsc Lions 23; BielBienne 19; Scl Tigers, Kloten 17; Berna 14; Lugano, AmbrìPiotta 13; Ajoie 5 (Kloten 15 partite disputate; RapperswilJona Lakers, Losanna, FriborgoGottéron, Zugo, Zsc Lions, Scl Tigers, AmbrìPiotta 14; Davos, ServetteGinevra, BielBienne, Lugano, Ajoie 13; Berna 12).