Buffo e perverso effetto collaterale che dimostra l’assurdità del silenzio-stampa in cui da ieri è stato calato chiunque abbia a che fare con la prima squadra dell’Hockey club AmbrìPiotta: non potendo la stampa porre domande ad alcuno, Éric Landry ora coallenatore – “pro tempore”; ma per quale motivo non dare a lui la panchina con piena responsabilità, anziché pescare nell’oceano delle incertezze e dei riciclati? – è automaticamente dichiarato come “non intervistabile” nemmeno con riferimento alla sua attività discatoria da tuttora agonista con la maglia del Blenio in Terza lega gruppo 1-est. E sì che l’argomento sarebbe di valido interesse: per la nobilitazione portata alla categoria (parliamo d’un tizio con oltre 600 partite tra Nhl ed Ahl, più un centinaio in Khl, più oltre 250 in National league); per la meravigliosa dimostrazione di vitalità e di perseveranza da veterano attivissimo e sempre in forma, al mezzo secolo anagrafico compiuto (cinque presenze a “roster” nello scorso campionato, cinque goal ed otto assist…); per l’avere due figli, al secolo Éric Manix Landry ed Éric Lukas Landry entrambi professionisti ed entrambi nella stessa squadra, e dunque soggetto di interesse per chi voglia conoscere le dinamiche proprie dei rapporti sia verticali (da padre) sia orizzontali (da agonista di lunga esperienza che trasmette competenze ed insegnamenti ai neocolleghi). Tre spunti per altrettanti articoli, e ne caveremmo fuori altri 10 solo a volerci pensare; ma all’Ambrì pretendono di mettere sotto una campana chiunque abbia a che fare con loro, negando alla stampa il diritto di svolgere parte della sua funzione.
Memorabile, e memorando.