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“Pro-pal” tra presidi e cortei, bloccato per ore lo svincolo Lugano-sud

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 2.24) L’occupazione “manu militari” dello svincolo Lugano-sud della A2, con blocco del traffico in corrispondenza dei semafori al bivio tra via Giuseppe Cattori (direzione lago) e via Silvio Calloni (dorsale “a monte”, direzione stazione Ffs) ed altri atti prevaricatori in proprietà pubbliche e private in primo piano nella manifestazione non autorizzata che alcune centinaia di persone, in parte provenienti dall’Italia, hanno inscenato iersera sul territorio comunale di Lugano e con propaggine sino a lambire Paradiso. Al centro dell’azione condotta con modalità preordinate, compartecipi a titolo individuale alcuni soggetti impegnati in politica, un dichiarato sostegno alle attività della cosiddetta “Flottiglia di resistenza globale” (“Global sumud flotilla”) le cui circa 50 imbarcazioni, salpate da più porti nel Mediterraneo – Genova, Catania e Barcellona tra gli altri – avendo la “Striscia di Gaza” quale obiettivo per l’apertura di un “corridoio umanitario permanente” nel blocco navale imposto dalle autorità israeliane, nella notte tra mercoledì 1.o ottobre e ieri sono state nella quasi totalità intercettate e fermate da operatori navali della “Stella di Davide”, senza conseguenze fisiche per gli attivisti che dal bordo delle singole imbarcazioni sono stati trasferiti a terra in vista dell’espulsione quale più logico provvedimento. Unico superstite in navigazione, ma solo perché attardatosi dopo avaria ai propulsori, un naviglio (“La Marinette”) battente bandiera polacca, sei in tutto i membri dell’equipaggio peraltro non ancora giunto nella zona interdetta. Tra i partecipanti alla spedizione della “Flottiglia”, anche un paio di ticinesi, entrambi sbarcati ed entrambi prossimi al rientro qualora ovviamente essi si riconoscano colpevoli delle violazioni loro ascritte.

Oltre a piazza Dante Alighieri ed aree limitrofe nel cuore di Lugano (qui, tra l’altro, una bandiera con i colori dell’autoproclamato Stato di Palestina è stata fatta penzolare lungo la parete esterna della struttura commerciale “Manor”: messaggio trasversale?), punti nevralgici raggiunti dai manifestanti sono state piazza Molino Nuovo e la stazione Ffs, in entrambi i casi con cortei solo sorvegliati dalle forze dell’ordine in ampio dispiegamento; corredo di “slogan” contro lo Stato di Israele e contro il Governo italiano, principale bersaglio Giorgia Meloni presidente del Consiglio; significativi i disagi per automobilisti sia in transito (paralizzata la dorsale di via Clemente Maraini) sia in movimento nell’area urbana. In immagine, un momento dell’occupazione dello svincolo Lugano-sud.