Pene d’inferno fanno passare ai tifosi quelli dell’Ambrì maschile; gioie mirabili danno invece – e darebbero anche al pubblico, se solo si iniziasse a dar séguito di tifo e di sostegno all’hockey femminile – quelle dell’Ambrì femminile, AmbrìGirls1 com’è stato sino a ieri mattina ed ora AmbrìWomen per banalissima rinomenclatura. Sta di fatto che, attese sì ad una stagione agonistica da lato sinistro della graduatoria ma non ad “exploit” particolari stanti caratura e blasone di almeno tre avversarie, le biancoblù sono andate stasera a centrare il quarto successo su cinque incontri, per di più sul ghiaccio delle Zsc Lionesses Zurigo che per potenziale e per storia dovrebbero competere con Zugo e DavosLadies; un 4-2, sul tabellone, impreziosito dalla forza di reazione della squadra che da un subitaneo vantaggio (4.05, Fanny Rask) era scivolata sull’1-2 causa improvviso appannamento sull’inizio della fase discendente del confronto (33.01, Janine Hauser; 34.28, Kristi Shashkina a cinque-contro-quattro); di Lena-Marie Lutz (44.22), Greta Niccolai (52.52) e Michaela Pejzlova (59.23, a gabbia avversaria vuota) le firme su riaggancio, sorpasso e sigillo. Consueto contorno di assist, da menzionarsi quello di Nicole Bullo in occasione del pareggio. Lodevole anche il rimescolamento negli assetti, Lara Anthamatten inserita nel terzo blocco difensivo, la “all-around” Lucia Luraschi dalla retroguardia al centro della terza linea d’attacco ed a fianco di Noemi Molag e di Hayley Hirt sganciata dalla “Paradesturm” con Julia Liikala e Michaela Pejzlova; esperimento, si dica, meritevole di conferma secondo necessità. In immagine, Julia Liikala e Michaela Pejzlova.
I risultati – DavosLadies-Zugo 2-5; Berna-Langenthal 4-1; FriborgoLadies-Accademia Neuchâtel 5-1; Zsc Lionesses Zurigo-AmbrìGirls1 2-4.
La classifica – Zugo 15 punti; AmbrìGirls1 13; Zsc Lionesses Zurigo 9; Berna 8; DavosLadies, FriborgoLadies 6; Langenthal, AccademiaNeuchâtel 0 (Berna, DavosLadies una partita in meno).