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In moto a 107 orari su 50: rintracciato (dopo due mesi) e denunciato

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Con tutto il rispetto per l’acume mostrato nelle sue riflessioni politiche, e parliamo di buoni tre secoli addietro, il barone Charles-Louis de Secondat meglio noto come Charles de Montesquieu errava sostenendo che la giustizia in ritardo è una giustizia negata; sempre ch’egli ciò abbia realmente sostenuto, ché di attribuzioni fallaci “ex ore aliorum” sono piene le fosse. In tempi non brevissimi, vero, ma sul bersaglio preciso giunse infatti la denuncia per pirateria stradale di cui dà notizia oggi il portavoce della Polcantonale, indicando in un 56enne italiano con residenza nella provincia di Forlì-Cesena il responsabile di un non modesto eccesso di velocità riscontrato da un “radar” a Bedretto frazione Ossasco, in transito il 56enne medesimo in sella ad una moto, direzione il Passo della Novena per la calata sul Vallese: non ci si meravigli dei due mesi abbondanti intercorsi fra le ore 17.17 circa di giovedì 17 luglio ed oggi, ché fu necessario un accertamento ad ampio raggio; fa invece specie il passaggio a 107 chilometri orari su un limite di 50, per di più lungo quel tratto che non invita propriamente a dare gas, se si ha un po’ di cervello in testa, ecco. L’uomo è stato ad ogni modo individuato, rintracciato ed interrogato; da qui la denuncia al minisero pubblico per grave infrazione alla Legge federale sulla circolazione stradale e l’intimazione del divieto di circolare su suolo svizzero. Morale: ci sarà anche voluto un pezzo, ma il lungo braccio della legge, et cetera et cetera…