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Congresso a Biasca, Piero Marchesi confermato presidente Udc

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A sei giorni dal 44.o compleanno, Piero Marchesi da Tresa quartiere Monteggio è stato confermato oggi alla presidenza della sezione ticinese dell’Unione democratica di Centro. Nulla che non fosse largamente previsto, oggi, al Congresso cantonale tenutosi in quel di Biasca, circa 50 i presenti; di fatto, l’evento assembleare è valso quale trampolino semiufficiale di lancio della campagna verso le Cantonali dell’aprile 2027, appuntamento in cui gli udicini – al traino di Marco Chiesa già presidente nazionale ed odierno consigliere agli Stati oltre che municipale a Lugano e dello stesso Piero Marchesi membro del Consiglio nazionale oltre che sindaco di Tresa – nutrono ambizioni di seggio nella stanza dei bottoni, di fatto a detrimento dell’alleata Lega dei Ticinesi. Finanze “risparmiose”, sburocratizzazione dello Stato e riforma della giustizia i temi caldi di àmbito territoriale, sicché dall’ambone è giunta una serie di bordate a medio e lungo raggio: al Cantone, secondo pensiero che pare condiviso largamente o “in toto” all’interno del partito, è da imporre una sorta di stretta creditizia al Cantone, dandosi facoltà di spendere solo meno e solo in modo selettivo (Sergio Morisoli); da eliminarsi le strozzature sulle linee decisionali ed operative di un’Amministrazione pubblica ad ogni modo pletorica (Diego Baratti). Sul fronte federale, rilancio e rafforzamento delle relazioni commerciali in libero scambio (Paolo Pamini) quale primaria – ma non unica – alternativa ai “Bilaterali III” cui è da opporsi un “no” logico (Marco Chiesa) ancorché non caratterizzato dalla pretesa dell’esclusiva in materia.