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Calcio Dnb / Tre goal presi in 17 minuti, sei in tutto: Bellinzona alla deriva

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Si volesse per caso provare a risolvere qualcuno fra i circa 97 problemi del Bellinzona pedatorio d’oggidì, senza dubbio alcuno inizieremmo dal colore del pullman per le trasferte: quale che fosse la decisione, riverniciandosi cioè con tinte più aspre oppure con tinte più tenui, almeno un risultato si vedrebbe; escludiamo per contro che si possa intervenire sul reparto d’attacco, e consideriamo causa persa l’occuparsi del reparto di difesa, trattandosi di operazioni inutili almeno quanto il governare gli italiani secondo Giovanni Giolitti, che di Tricoloria fu primo ministro sul finire di due secoli addietro, ma questo è un altro paio di maniche. Vedano lorsignori sin dove s’ha da andare a parare per trovare un senso allo 0-6 rimediato stasera dai granata a Vaduz, turno quarto della cadetteria 2025-2026, tre perse ed un pareggio nel ruolino di marcia degli uomini formalmente diretta in panca da Manuel Benavente ma che pare stia rispondendo ai comandi come l’ultima Ferrari da Formula Uno sotto il volante di Lewis Hamilton, se si vuole ancora andare leggeri. La partita, difatti: otto minuti giocati, tabellone sullo 0-2 (destro di Denis Simani al 5.o, colpo di testa di Marcel Monsberger al 7.o, in ambo i casi su svilluppo da calcio d’angolo); quand’era stato consumato sì e no un quinto del tempo canonico, tabellone sullo 0-3 (17.o, destro di Stephan Seiler); un’inzuccata di Armando Sadiku al 44.o il meglio del Bellinzona nell’intera prima frazione, fuori lo sferoide mal pestato; quanto al secondo tempo nel caso di specie antitetico ad un tempo secondo, padroni di casa in gestione secondo il minimo regime di sussistenza (a conti fatti: possesso-palla pari al 62 per cento, 618 passaggi contro 359, 10 calci d’angolo contro uno, e soprattutto 10 tiri contro due restandosi a ciò che ha avuto almeno un sentore di prossimità dei pali altrui; ma di che stiamo qui a parlare?).

Serissimo contributo a chiudere i conti, sulla metà precisa della ripresa, dal difensore colombiano Jhildrey Alejandro Lasso Aranguren già sotto cartellino giallo dal 56.o e spedito negli spogliatoi per l’appunto 11 minuti più tardi; al che i sudditi sportivi del Principato si saranno detti che l’occasione era buona per dare una mano agli scommettitori da risultati improbabili (sciocchini: non avevano idea dell’impallettamento reciproco in corso a Nyon fra StadeNyonnais ed Aarau…); morale, destro di Jonathan De Donno e 0-4 al 69.o sull’esito di un contropiede; 85.o, Alessio Hasler con un sinistro da palla inattiva, 0-5; 87.o, ancora Jonathan De Donno di sinistro e poi dicono che i mancini produttivi sono merce diventata rara, 0-6. Di lusso che non sia maturato anche lo 0-7: minuto 93, sabongia (di sinistro, toh) dalla distanza di buoni 25 metri, niente gioia per Lindon Berisha.

Noterella finale. In porta per il Bellinzona c’era il 22enne Noah Osayamen Godwin, 189 centimetri per 86 chilogrammi: quattro interventi, per l’appunto al passivo sei goal di cui cinque dall’interno dell’area. Non male, l’esordio; il problema, come ben apprese Napoleone Bonaparte, è che dopo una Beresina arriva non di rado anche una Waterloo.

I risultati – NeuchâtelXamaxSerrières-EtoileCarouge 2-1; RapperswilJona-StadeLosannaOuchy 1-2; StadeNyonnais-Aarau 4-5; Vaduz-Bellinzona 6-0; Yverdon-Wil 4-0.

La classifica – Aarau 12 punti; Vaduz 10; Yverdon 9; NeuchâtelXamaxSerrières 7; StadeLosannaOuchy 5; StadeNyonnais, Wil 4; RapperswilJona 3; EtoileCarouge, Bellinzona 1.