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Calcio Dna / Lugano, per le colpe del portiere paga il suo… preparatore

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Con l’Amir Saipi portiere di quest’ultimo mese, il Lugano pedatorio è finito fuori dall’EuropaLeague in due partite, fuori dalla ConferenceLeague in due partite e fuori dalla Coppa Svizzera in una partita e maluccio se la cavicchia nel campionato di Dna; essendo stato ceduto – storia di meno d’un mese fa – Sebastian Osigwe suo primo cambio, si direbbe che alla squadra serve disperatamente e nell’immediato un estremo difensore. Dalla società, oggi, le risposte che pochi si sarebbero aspettati: silurato Riccardo Di Benedetto, 50 anni, nel ruolo di… preparatore dei portieri dal luglio 2022 avendo in precedenza ricoperto lo stesso ruolo con la Nazionale svizzera “Under 18”; in sostanza, punito per gli errori tra i pali uno che tra i pali non va; la funzione sarà acquisita da Germano Vailati, 45 anni fra nove giorni, dalla carriera arcinota per militanza – anche qui, regno nell’area piccola – tra Locarno, Chiasso, Bellinzona e Lugano per dire del quartetto di moschettieri che al tempo albergavano tutti fra i professionisti, ed inoltre Sion, Metz, San Gallo e Basilea (con i renani, gli ultimi 13 anni). L’esperienza è indubbia; ma quanti credono che con l’odierno titolare in campo il problema sia solo legato alla comunicazione? E, di transenna accogliendosi in subordine la seconda notizia della giornata per quanto riguarda i quadri dello “staff”: sempre oggi è stato invitato a svuotare i cassetti della scrivania il 36enne Andrea Aletti, italiano di Varese, assistente dell’allenatore Mattia Croci-Torti quale analista video sin dal 2017. Anch’egli colpevole per il rendimento – come dire? – bustrofedico dei bianconeri? Tra le righe dei silenzio nell’oltremodo confusa dichiarazione affidata al sito InterNet della società dal direttore sportivo Sebastian Pelzer, si direbbe di sì.