(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 19.05) Atteso lunedì da paura, mancato; inatteso mercoledì da sgomento, arrivato. Nell’alternarsi delle antitesi ai “sentiment”, non poteva che esserci un giovedì prefigurato in gamma dall’inquietante all’angosciante – di mezzo l’attivazione dei dazi supplementari da Washington su Unione europea, Svizzera e compagnia cantante – ed invece risoltosi, borsisticamente parlandosi, con benefici su tutte le piazze europee dal riferimento primario. Evidenza indigena: “Swiss market index” a quota 11’849.58 punti, con incremento pari allo 0.80 per cento; addirittura esplosivo (più 2.20) lo Smim in cui è raccolta una quota significativa delle realtà a media capitalizzazione; egualmente ben positivi gli altri indicatori. Fra le “blue chip”, brillanti “Geberit Ag” (più 2.97 per cento) ed “Ubs group Ag” (più 2.57); in greve arretramento per via della trimestrale in calo, ma fuori squadra, “Amrize Ag” (meno 5.11). Allargato: ricercatissima “Sandoz group Ag” (più 11.67 per cento), in sbandata “Kudelski group Ag” (meno 9.27).
Dalle altre sedi: Dax-40 a Francoforte, più 1.12; Ftse-Mib a Milano, più 0.93; Ftse-100 a Londra (nel giorno in cui i vertici della “Bank of England” hanno optato per un minimo taglio dei tassi, ora al quattro per cento), meno 0.69; Cac-40 a Parigi, più 0.97; Ibex-35 a Madrid, più 1.06. Di umore opposto è New York: “Dow Jones”, meno 0.84 per cento; S&P-500, meno 0.41; Nasdaq, meno 0.10. Cambi: 93.97 centesimi di franco per un euro, 80.74 centesimi di franco per un dollaro Usa; bitcoin rilanciato al controvalore teorico di 94’039 franchi circa per unità.