Home NEWS IN HOME Vox populi / «Nuovo schermo al “Festival”: dubbia l’etica, dubbia la statica»

Vox populi / «Nuovo schermo al “Festival”: dubbia l’etica, dubbia la statica»

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Denso di polemiche è stato il prologo al “Festival internazionale del film” di Locarno edizione numero 78, denso: dall’ipotesi-pretesa di una prossima ricollocazione nel calendario (anticipo a luglio) ai prefigurati eccessi nell’occupazione di piazza Grande e degli spazi di accesso all’avvenuta sostituzione del maxischermo che fu progetto di Livio Vacchini. Su questo punto, un’analisi articolata e corredata da immagini, autore il nostro “Architetto di Minusio” (membro della con-tribù del “Giornale del Ticino”, e persona dunque nota alla redazione).

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“Doverosa premessa: sono tra coloro i quali hanno firmato la petizione affinché non si procedesse alla sostituzione della struttura progettata dall’architetto Livio Vacchini quale schermo del “festival”. Detto ciò, per curiosità sono andato ieri a vedere quale era la nuova struttura dello schermo in sostituzione della precedente; grande è stato il mio stupore nel constatare che si tratta di un… volgare ponteggio da cantiere (vedansi le foto numeri 2, 3, 4 5 e 9). Inoltre, il sistema di ancoraggio dell’intera struttura risulta a dir poco empirico: la vecchia struttura era infatti fissata su ancoraggi predisposti nel terreno e contenuti all’interno di tombini, mentre la nuova struttura risulta poggiata sulla pavimentazione irregolare della piazza e poi fissata con cinghie di contenimento “pallet” agli ancoraggi della vecchia struttura (vedansi le foto numeri 6, 7, 8 e 9)”.

“Adesso, alcune considerazioni tecniche ed architettoniche:

a) è augurabile che tutta la nuova struttura ed i suoi ancoraggi siano stati calcolati e verificati fisicamente, perché la grandezza della superficie velica dello schermo è tale che l’intera struttura sarebbe sottoposta ad una spinta notevolissima in caso di un forte vento da est e da sud-est (e, sinceramente parlandosi, i sistemi di ancoraggio messi in atto non paiono garantire ‘sta grande tenuta. Oltre a ciò, data la ridottissima sezione trasversale, la forma geometrica dell’impalcato è sbilanciata nel senso verticale, e questo potrebbe rendere ancora più precaria la stabilità dell’impalcato;

b) dal punto di vista architettonico, trovo riprovevole il fatto che con un’impalcatura da cantiere sia stata sostituita una struttura progettata “ad hoc”; per assurdo è come se si volesse asfaltare tutta piazza Grande per… risparmiare nella manutenzione. Ancora, è stato volutamente abbandonato un manufatto degno di far parte della storia dell’architettura, e per che cosa? Per sostituirlo con una squallida impalcatura?”.

“Taccio i mille altri motivi di riprovazione per questa operazione di cancellazione storica; mi auguro però che l’intera popolazione di Locarno, di Muralto e di Minusio – in quanto contribuente del “festival” – provi vergogna per un accadimento che la riguarda in prima persona, essendo peraltro stata completamente esclusa dal partecipare ad una scelta così importante; una scelta che non poteva essere solo economica ma che, in linea di priorità, doveva essere etica”.


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