(ULTIMO AGGIORNAMENTO, MARTEDÍ 5 AGOSTO, ORE 6.20) Sono tornati in ValleMaggia, o forse da essa non se ne sono mai andati, i truffatori con attitudine al ladrocinio e pronti ad imperversare mescolandosi fra i turisti, cui in qualche modo vogliono somigliare tranne che per il fatto che il turista chiede al massimo un’indicazione stradale, mentre il delinquente cerca quattrini – ed è pronto a prendersi anche quelli che non gli sono consegnati con atto spontaneo – spacciandosi per chi non è. In azione oggi i finti questuanti, ma c’è qualche novità: essendo questa una denuncia che affiora per la terza volta nel giro di due mesi (la prima fu ad inizio della seconda decade di giugno, la seconda due settimane addietro), a differenza degli altri due casi – cioè da quando molto era dato dal “Si dice” oltre che da un avviso pubblicamente reiterato dalle autorità comunali – si dispone ora anche del riscontro in immagini, piccola esclusiva del GdT che ben bene dovrebbe costituire “notitia criminis” agli occhi delle forze dell’ordine.
La foto è quella proposta, e di essa disponiamo grazie ad un solido impianto con videocamere oltre che alla pregevole collaborazione di residenti, e due sono gli aspetti di precipuo interesse: primo, il soggetto ha effettivamente suonato al campanello di un’abitazione nel centro di Maggia e dopo essere entrato indebitamente in area privata; secondo, le male intenzioni sono attestate dall’utilizzo di una maglietta con la scritta “Helvetas”, organizzazione ben nota nell’àmbito della cooperazione allo sviluppo con impegno sviluppato in una trentina di nazioni tra Europa, Africa, Asia ed America latina. Per chiarezza, e sembra strano il doverlo scrivere: nessun responsabile e nessun collaboratore e nessun addetto di tale struttura ha mai svolto o svolge attività di raccolta-fondi a domicilio; esiste semmai una società esterna cui i vertici della “Helvetas” si affidano e si appoggiano, e si tratta della “Lazoona Ag”, operante da Zurigo nel “fundraising” con la solita e nutrita schiera dei cosiddetti “dialogatori” – quasi tutti collaboratori di breve periodo e poco più che avventizi – che ad un tempo si incrociavano solo nelle stazioni ferroviarie e sui piazzali dei centri commerciali e che più di recente sono passati ad una modalità proattiva a loro parere, invasiva ed aggressiva nella valutazione di molti cittadini; “Lazoona Ag”, ad ogni modo, ed è questa l’identità con cui essi dovrebbero presentarsi, solo in seconda battuta precisando di operare per conto della “Helvetas” o su incarico della medesima. Non pare essere questo il caso (i vertici della segreteria centrale “Helvetas”, in risposta a nostra sollecitazione, stanno tra l’altro verificando in queste ore i calendari operativi dei vari e veri dialogatori di casa “Lazoona Ag” per il mese corrente; bene che alla “Helvetas” si preoccupino per il rischio di infiltrazioni da parte di soggetti terzi e malintenzionati, ferma restando la dicotomia di giudizio sulla tipologia dell’attività di caccia ai quattrini versione “porta-a-porta”).
Vale inoltre ed ancora, nel segno di una nota a suo tempo pubblicata sul sito InterNet del Comune di Maggia, la probabile identificazione del tizio – e dei suoi compari – come banda di criminali provenienti dalla Polonia. Occhi aperti, gente; e, nel dubbio, mettetevi immediatamente in contatto con chi di competenza (anche nel vostro Comune, certo, per sapere se tale attività di raccolta-fondi sia per caso stata oggetto di autorizzazione o almeno di una congrua informazione; la quale informazione, proprio nell’interesse delle comunità, dovrebbe almeno trovare spazio negli albi comunali e sui siti InterNet e sui canali di comunicazione sociale degli enti pubblici interessati. A scanso di equivoci, ecco).