Ben ben dichiaratosi richiedente l’asilo in Ticino, s’ha da credere, il marocchino 28enne fermato alle ore 2.20 di oggi nella zona di via Dante Alighieri in Como, e meglio negli spazi di pertinenza dell’“Ospedale Valduce”, e poi tratto in arresto sotto discreta mole di addebiti. Richiedente l’asilo piuttosto particolare, ecco: il giovane disponeva in effetti di un “pass di uscita” per l’attraversamento della frontiera, e di esso stava facendo uso; peccato che dall’Italia egli fosse stato espulso nell’agosto 2024, con firma del prefetto di Cuneo, e vigendo il divieto di ripresentarsi prima di tre anni. I precedenti: clandestinità e spaccio di sostanze stupefacenti. Il presente: resistenza e violenza a pubblico ufficiale quali basi dell’arresto, oltraggio a pubblico ufficiale come elemento di una denuncia supplementare; si aggiunga che, dal punto di vista italiano, trattasi di bel nuovo d’un soggetto irregolare e senza fissa dimora, potendosi inoltre considerare in via accessoria lo stato di ubriachezza molesta, tanto di più a danno di personale sanitario del nosocomio.
Fra i comportamenti tenuti dal momento del fermo all’arrivo in Questura: calci ripetuti, tentativo di sfondamento dei vetri dell’auto di servizio, minacce ai poliziotti (fondamentali sul tenore del “Vi aspetto fuori e vi sparo un colpo di pistola in testa”), infine l’assalto a mo’ di ariete conclusosi con il danneggiamento di una porta. Identificazione infine eseguita, trattenimento in camera di sicurezza, destinazione processo.