Tutti in carcere – per loro, dunque, quadro definito – i componenti la batteria di spacciatori il cui presidio di un’area boschiva compresa tra Malnate e Vedano Olona (Varese), e strategica in relazione ai valichi di confine del Varesotto e del Comasco con il Canton Ticino, era stato spezzato e sventrato da agenti della Polizia di Stato mercoledì 12 febbraio: in quell’occasione erano stati tratti in arresto due nordafricani, 32 e 23 anni le età, di fatto incaricati dell’attività di confezionamento e di consegna delle dosi, mentre un terzo soggetto era riuscito a dileguarsi. Al primo intervento delle forze dell’ordine, intervento durante il quale i criminali erano stati l’uno bloccato all’esterno della zona del bivacco e l’altro messo in manette dopo un suo tentativo di fuga a piedi con trasferimento di armi da fuoco poi abbandonate, si è aggiunta martedì 18 febbraio – ma la notizia è stata confermata solo nel fine-settimana – l’individuazione di un marocchino che, nella ricostruzione della piramide di potere e di controllo, era effettivamente il “dominus” dell’attività a vertere sulla postazione di spaccio. L’uomo era in realtà già stato fermato, proprio nella giornata di mercoledì 12 febbraio, non nella zona del bivacco ma a Varese e meglio durante un controllo non mirato; essendo in quella circostanza emersa la condizione di clandestinità del soggetto, gli agenti della Polizia di Stato avevano provveduto all’instradamento del nordafricano verso il “Centro permanenza rimpatri” a Gradisca d’Isonzo, in provincia di Gorizia, quale atto propedeutico all’espulsione; nel frattempo, sulla scorta delle informazioni raccolte, è tuttavia emersa l’identità del terzo membro della banda di spacciatori, sicché a carico dell’uomo è stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare in carcere; martedì 18 febbraio, dunque, l’esecuzione dell’ordinanza ed il trasferimento alla casa circondariale di Gorizia.
Circa la pericolosità dei membri della banda, nessun dubbio. A parte l’entità del giro di spaccio, entità testimoniata tra l’altro da quantità non modiche (eroina, 90 grammi; hascisc, 80 grammi; cocaina, 150 grammi) sottoposte a sequestro dalle forze dell’ordine e sempre a parte il consueto corredo di telefoni cellulari, denaro contante e bilancini di precisione, durante il “Blitz” sono stati sequestrati un fucile da caccia ed un fucile d’assalto tipo “kalashnikov” (Ak-47) con matricola abrasa e cartucce di vario calibro. Sia il fucile sia l’Ak-47 sono risultati provento di furto.