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Hockey Nl / Ambrì, vittoria che non “risolve”. Ma che inguaia il Lugano

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Come vincere sulla diretta avversaria, eppure non poter gioire più di quel tanto, ché i rapporti diretti di forza ben poco sono mutati: domandare in casa AmbrìPiotta, stasera, a chiara affermazione (5-2) conseguita sul BielBienne. Come perdere senza aver giocato, e trovarsi a mezzo passo dal fallimento complessivo del progetto 2024-2025, ché i rapporti diretti di forza molto e moltissimo sono mutati: domandare in casa Lugano, dove tutti avranno seguito l’evolversi dei risultati nei sei incontri in programma e constatato che questo, per gravità, era quasi il peggior scenario fra tutti gli scenari aritmeticamente prevedibili. Ché ora, agli sgoccioli della stagione regolare come si è nell’hockey di National league, i leventinesi sono noni e dunque inseriti nel gruppo da “play-in” ma con RapperswilJona Lakers e BielBienne staccati di tre lunghezze e con un turno in più da disputarsi, sicché certezza non vi è; nel contempo, i bianconeri sono fermi sul penultimo gradino ma ora a cinque lunghezze dal terz’ultimo ed a sette dal quart’ultimo e dal quint’ultimo, dal che si rischia di dover dedurre che la squadra farà compagnia all’Ajoie nel “play-out”. Non è previsione, non è pronostico, non è atto di eterodiretta preveggenza: stiamo parlando di nudi, duri, acri numeri.

In tale contesto e sotto tali condizioni rischia di passare in second’ordine il plauso all’AmbrìPiotta, che al BielBienne ha proposto una lezione di cuore e d’orgoglio per 40 minuti, tuttavia non riuscendo a prendere il largo (parziale sul 3-1: vantaggio con Dominik Kubalik in “power-play” all’11.39, pari subito dal bastone di Yanik Burren al 14.03, rigore convertito da Philippe Maillet al 28.30, allungo su superiorità numerica sfruttata da Christopher DiDomenico al 39.08); per paradosso, nel terzo e soffertissimo periodo (cinque soli tiri contro 14; erano stati 17 contro sei nella prima frazione e 14 contro 11 nella seconda), il miglior rapporto tra costi e benefici. E scalda il cuore un fatto, piccolo agli occhi della storia ma enorme al nostro sguardo: minuto 45.41, goal del 4-1, prima firma per Dario Wüthrich quando sta per giungere ai due mesi il lutto per la tragica morte della fidanzata Sophie Hediger. Sarà Tim Heed (56.14) a chiudere i conti, ancora in superiorità numerica; da mero “maquillage” al punteggio il segno di Anthony Greco al 56.44. Peccato che, al tabellone ovvero stante il bottino pieno fatto da ServetteGinevra e RapperswilJona Lakers, i tre punti si rivelino valere due e mezzo a dirsi tanto.

I risultati – AmbrìPiotta-BielBienne 5-2; Berna-Davos 4-0; FriborgoGottéron-ServetteGinevra 1-4; Scl Tigers-Kloten 2-4; RapperswilJona Lakers-Losanna 3-1; Zugo-Zsc Lions 5-4.

La classifica – Losanna 97 punti; Zsc Lions, Berna 88; Zugo 85; Davos 80; FriborgoGottéron 76; Kloten 73; Scl Tigers, AmbrìPiotta 70; RapperswilJona Lakers, BielBienne 67; ServetteGinevra 65; Lugano 60; Ajoie 46 (Losanna, Berna, AmbrìPiotta 50 partite disputate; Zugo, Davos, FriborgoGottéron, Kloten, Scl Tigers, RapperswilJona Lakers, BielBienne, ServetteGinevra, Lugano, Ajoie 49; Zsc Lions 48).