Aveva sul groppone (ma faceva finta di nulla) una condanna subita per atti sessuali con minorenni, il che è roba da pedofili secondo linguaggio comune; in aggiunta, al suo nome erano ascritte e trascritte altre sentenze per ubriachezza molesta, resistenza a pubblico ufficiale, violenza a pubblico ufficiale, oltraggio a pubblico ufficiale, e a condimento anche lo… spaccio di vari “alias”, uno per ogni fatto criminoso. Con incredibile faccia di tolla e nella certezza (sua) di aver portato a termine con successo lo slalom tra i paletti della legge, dopo un lungo periodo trascorso all’estero ha tentato di ottenere il rinnovo del permesso di soggiorno, trovando tuttavia risposta a picche da parte dei funzionari della Questura in Como: con formula in qualche modo edulcorata e che mutuiamo da fonte ufficiale, il carico di precedenti penali era tale da far “prendere provvedimenti diversi da quelli del rinnovo del documento”; ed infatti il soggetto, 48 anni, tunisino, pregiudicato e senza fissa dimora, nel volgere di 24 ore ha subito la revoca del permesso, poi è stato espulso dall’Italia, infine è stato riaccompagnato alla frontiera cioè imbarcato su un aereo per Tunisi. Senza rancore, ma a mai più rivederci.