Furto con scasso, danneggiamento e violazione di domicilio per tutte, ed anche l’infrazione alla Legge federale sugli stranieri per la mediana del terzetto, gli addebiti mossi a carico della muliebre congrega di nomadi fermata tre giorni addietro ad un posto di controllo in quel di Chiasso e colte nel possesso di strumenti da scasso e di beni che, al solito, si è costretti a classificare come oggetti “dalla dubbia provenienza” quand’invece non c’è uno che scommetterebbe – “et pour cause” – sull’origine da regolare acquisto in negozio. Il gruppetto, che quando è incappato negli operatori dell’Ufficio federale dogana-sicurezza confini stava viaggiando a bordo di una vettura con targhe ticinesi, era composto da una 21enne con passaporti di Italia e Croazia, da una 23enne con passaporto italiano e da una 30enne con passaporti di Italia e Serbia, ma tutte nella disponibilità di una residenza su suolo italiano. In corso altri accertamenti finalizzati a stabilire se l’una e/o l’altra e/o tutte e tre le donzelle avessero già agito in identica guisa ovvero razziato e predato a mansalva in altri luoghi, diciamo nelle ultime settimane come parrebbe. Il “dossier” è nelle mani della procuratrice pubblica Veronica Lipari.