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Saldi, coperture e timori: “Swiss market index” sotto quota 12’000

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 18.34) Secondo le dinamiche dell’“Un passo avanti e due indietro”, benché gran parte delle trimestrali ultime si stia rivelando apprezzabile o almeno accettabile ed in altri contesti si abbia soltanto conferma di difficoltà preannunciate tra luglio ed agosto e magari anche oggetto di opportuni “warning” in termini di comunicazioni sociali, si mosse e si agitò anche oggi il listino primario della Borsa di Zurigo, esposta certo alle procelle internazionali ma in sottostima autogena tanto da ritrovarsi in ultimo sotto la linea dei 12’000 punti (numero al saldo: 11’967.70 punti), a rigore di “Swiss market index” in perdita nella misura dell’1.10 per cento, ovvero sui livelli di metà agosto e di metà maggio; da considerarsi l’ipotesi del riallineamento generale in vista di un “rally” tra novembre e dicembre; probabili anche le coperture di posizioni esposte; incontestabile inoltre l’influsso di informazioni contrastanti – Prodotto interno lordo soprattutto – dagli States, informazioni cui si aggiunge l’attesa del responso dalle ormai imminenti Presidenziali negli Stati Uniti; ma tutto ciò non basta per dare contezza di una situazione all’apparenza priva di sbocchi e di indirizzi.

Per quanto riguarda le “blue chip”, non molto si deve sperare se a guidare l’elenco sono riscontri in perdita: “Holcim limited”, meno 0.02 per cento; “Geberit Ag”, meno 0.27. Assai peggio viaggiarono “Ubs group Ag” (meno 4.18 dopo una trimestrale invero da urlo) e “Sika group Ag”, meno 1.82. Frenata per “The Swatch group Ag” (meno 3.42) e soprattutto “Gurit holding Ag” (meno 13.86) nell’allargato. Così sulle altre piazze: Dax-40 a Francoforte, meno 1.05; Ftse-Mib a Milano, meno 1.15; Ftse-100 a Londra, meno 0.72; Cac-40 a Parigi, meno 1.10; Ibex-35 a Madrid, meno 0.68. Movimenti laterali a New York: Nasdaq, meno 0.20; “Dow Jones”, più 0.06. Cambi: 94.06 centesimi di franco per un euro, 86.61 centesimi di franco per un dollaro Usa; bitcoin in limatura ma ancora prossimo ai picchi al controvalore teorico di 62’151 franchi circa per unità.