Home ECONOMIA “Federal reserve”, la resa: «Taglieremo i tassi». E le Borse si rianimano

“Federal reserve”, la resa: «Taglieremo i tassi». E le Borse si rianimano

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 18.02) E la Luna bussò. Ovvero: dopo essere giunti sulla soglia dello strozzamento dell’economia negli Stati Uniti, i vertici della “Federal reserve” statunitense hanno reso noto oggi di essere disponibili e pronti ad effettuare un taglio ai tassi, chiudendo dunque la fase degli aumenti dapprima e quella dell’ostinata e diuturna conferma di una linea a sconfessione delle aspettative degli operatori nelle Borse. Il “Si può fare” è venuto da Jerome Powell, presidente della stessa “Federal reserve”, durante l’ultima giornata dei lavori al simposio di Jackson Hole, nel Wyoming, una volta ancora appuntamento che si è rivelato cesura negli annunci. Una prima reazione è stata riscontrata a Wall Street, con incrementi fra lo 0.59 e lo 0.87 per cento sugli indici di consueto riferimento; a parere di non pochi osservatori, tuttavia, il beneficio era già stato scontato negli ultimi giorni (compresa quella odierna) sulle piazze europee. Il passaggio tecnico avrà luogo in coincidenza con la prossima riunione del gremio Fed, il mese prossimo; circa l’entità del calo, al momento, nessuna certezza, dovendosi ragionare non già su un quarto di punto ma almeno dallo 0.50 per cento in su, probabilmente in due o meglio in tre passaggi, ed auspicabilmente sulla somma 0.50 più 0.25 più 0.25 per cento da qui alla fine del 2024.

Discorsi del domani (prossimo, ma domani), ad ogni modo. La seduta ultima della settimana, per quanto riguarda Zurigo, è stata stampata in cifra verde con progresso pari allo 0.34 per cento su quota 12’347.46 punti sullo “Swiss market index”; passo dettato da “Swiss Re Ag” (più 1.68 per cento), con “Lonza group Ag” e “Logitech Sa” sulla coda (meno 0.89 e meno 0.43 per cento rispettivamente). Percorso in tutta autonomia per “Nestlé Sa” dopo il repertino annuncio dell’uscita – chiamasi siluramento, in termini propri – del germanico-statunitense Ulf Mark Schneider dal ruolo di amministratore delegato e del subentro del francese Laurent Freixe con formale decorrenza fra nove giorni: presumibilmente legati a timori su un ridimensionamento degli obiettivi finanziari per l’anno corrente è stato il secco ribasso in avvio, con perdita attorno al quattro per cento, salvo progressivo recupero sino ad un saldo persino positivo (più 0.11). Nell’allargato, altro scarico di posizioni per “Hochdorf holding Ag”, giunto a lasciare sul campo sino al 20 per cento al prezzo di 5.00 franchi per azione (era trattato ad 8.40 franchi a mezz’ora dalla chiusura di mercoledì) ed infine capace di riportarsi al prezzo di 5.70 franchi il pezzo (meno 8.65 per cento). Dalle altre piazze: Dax-40 a Francoforte, più 0.75 per cento; Ftse-Mib a Milano, più 1.01; Ftse-100 a Londra, più 0.48; Cac-40 a Parigi, più 0.70; Ibex-35 a Madrid, più 1.09. Cambi: 94.91 centesimi di franco per un euro, 84.90 centesimi di franco per un dollaro Usa; bitcoin rinvigorito al controvalore teorico di 52’332 franchi circa per unità.