Non si accampano scuse, non si cercano alibi. Ma ci sta: può starci che un Lugano costretto a ritmi da una partita ogni tre giorni fra campionato e Coppe europee (prima in Champions’ league, ora nel mezzo del terzo turno preliminare dell’Europa league), e che fra una settimana si troverà anche ad affrontare i 32.i di finale della Coppa Svizzera, non riesca a condurre in porto la vittoria già costruita per quello che sarebbe stato il quarto successo consecutivo nella massima serie pedatoria edizione 2024-2025, ed a poco più di un quarto d’ora dal termine si faccia riagganciare dal Lucerna ed infine battere, passando da tre a zero gettoni nella contabilità di giornata e perdendo anche lo scettro di capolista a punteggio pieno, insomma facendo fare al Lucerna quel che di solito è il Lugano stesso a realizzare (rimonta, sorpasso, vittoria). Dispiace, è un peccato; l’accaduto può servire come comprova dell’essere questo torneo assai ostico ed anche agnostico, per dirla con il vecchio Trap; ed infatti, se vogliamo trovare una assai tardiva giustificazione a quell’incespicata leggendaria, potremmo affermare che la partita non ha creduto nel Lugano benché il Lugano l’avesse impostata, costruita ed indirizzata.
L’uomo di cui Mattia Croci-Torti allenatore si ricorderà bene anche domani, e lo stesso vale per i 3’341 spettatori dichiarati in quel di Cornaredo, si chiama Thibault Klidjé, è un 23enne nazionale togolese e nelle strategie di Mario Frick, che del Lucerna è il tecnico, funge da rincalzo per il fronte offensivo. Il meglio, sino ad oggi, era stato un goal entrando a 22 minuti dalla fine nella trasferta di fine luglio a Zurigo contro il Grasshoppers; oggi, e purtroppo, in 20 minuti le reti sono state due, pareggio sul 2-2 al 74.o e sorpasso per il 2-3 finale all’88.o. Questo in un quadro generale così riassumibile al triplice fischio: possesso-palla del Lugano, 62 per cento; tiri tentati, 22 contro otto; conclusioni nello specchio della porta avversaria, sei contro cinque; passaggi riusciti, 484 contro 295; e, ovviamente, con un’onda che era portante per i bianconeri e battente per gli avversari, tanto più che all’avvio, toh, due scambi e sùbito il vantaggio (3.o, gran pensata di Renato Steffen sugli sviluppi di un mezzo “cross” e sinistro di Hicham Mahou). Risposta lucernese quasi immediata, 1-1 di Pius Dorn al 12.o, ma prima della pausa il 2-1 di Skhelqim Vladi che nel recupero, tra l’altro, era andato anche vicino al doppio margine (palla sull’esterno della rete). Tutto nell’ordinario anche per due terzi della ripresa; ed invece.
I risultati – Sion-Winterthur 2-0 (ieri); Yverdon-Youngboys 2-2 (ieri); San Gallo-Grasshoppers Zurigo 1-0 (oggi); Lugano-Lucerna 2-3 (oggi); Servette-Basilea 0-6 (oggi); Zurigo-Losanna 2-0 (oggi).
La classifica – Zurigo 10 punti; Sion, San Gallo, Lugano, Servette 9; Lucerna 7; Basilea 6; Winterthur 4; Losanna 3; Yverdon, Youngboys 2; Grasshoppers Zurigo 1 (Servette, Youngboys una partita in più).