A distanza ormai di quasi due settimane dalla sciagura abbattutasi su gran parte della Mesolcina, ed anche sulla scorta della visita effettuata lunedì sera da Marcus Caduff e di Peter Peyer, consiglieri di Stato che in nome dell’intero Esecutivo retico hanno tra l’altro espresso “solidarietà e partecipazione” ad amministratori e residenti nelle aree vallesane e ticinesi parimenti messe a dura prova dal maltempo, da parte dell’autorità costituita in Coira sta prendendo forma un piano di interventi a tamponamento prima ed a risposta poi di quanto le ricognizioni hanno consegnato sotto forma di un autentico bollettino di guerra: tra Mesolcina e Val Calanca sono infatti dichiarati danni ad oltre 220 edifici e, secondo una stima elaborata in seno all’“Assicurazione fabbricati dei Grigioni”, sistemazioni e ricostruzioni impegneranno una cifra fra gli otto ed i 15 milioni di franchi. Salita a 100 ettari almeno la superficie coltivata ed invasa da fanghi, acque e detriti; esistono poi situazioni “miste” e preoccupanti, in ispecie la vicenda della frattura (lunghezza: 120 metri) rilevata in un terreno prossimo al raccordo Mesocco-sud lungo la A13, anche qui senza che sia stata data una parola definitiva (sorveglianza e studio del caso sono affidati ad esperti esterni).
Depositi, dove quello finale? – Gli stoccaggi dei materiali detritici hanno al momento luogo in una diecina di punti; disponibile anche la discarica “Orta”, nel riale Val Grono, per i casi dalla conclamata urgenza; circa un deposito definitivo per grandi quantità di materiali è già stata esperita “una prima valutazione delle ubicazioni”, secondo quanto riferiscono i responsabili del coordinamento soccorsi, e per l’appunto Coira e le autorità locali stanno operando in stretta connessione al fine di “elaborare piani per la variante migliore”; a tale scopo, per decisione venuta dai membri dell’Esecutivo cantonale, la Regione Mesolcina disporrà di un capoprogretto generale per il supporto sia durante i lavori di sgombero sia nel contesto della ricerca di ubicazioni idonee per le discariche.
Servizi e infrastrutture – Detto dell’assenza – per ora – di un’idea definitiva circa la quantificazione dei danni subiti dalle infrastrutture e dall’assetto viario, il “focus” resta legato alla A13 ed ai collegamenti che grazie ad essa vengono generati; se i lavori di sgombero e di costruzione continueranno “bene come fino ad ora”, già a partire da venerdì 5 luglio l’arteria risulterà di nuovo percorribile; probabile la contestuale riapertura della Cantonale, con limitazione tuttavia a Mesocco (resterebbe dunque la chiusura tra Mesocco e Grono). Buone nuove anche dal fronte dei servizi alla collettività: insieme con la garanzia di un totale approvvigionamento di aqua potabile, nuovamente operativo, e con un sistema meramente meccanico, è l’impianto di depurazione delle acque di scarico a Lostallo; in modalità provvisoria, cioè con depurazione meccanica ed immissione diretta delle acque nell’alveo della Moesa, è parimenti stata riattivata la centrale di pompaggio degli scarichi a Lostallo frazione Sorte.