Oltre 30 milioni di franchi in sole risorse economiche venute dall’esterno, nel 2023, sono un bel segno: di credibilità, di attendibilità, di solidità crescente nell’altrui considerazione; soprattutto se ciò, come teorizzato ed affermato da Luisa Lambertini rettrice dell’“Università della Svizzera italiana-Usi” durante l’odierno “Dies academicus” – di questo si parla; è stato il 28.o appuntamento nella storia dell’ateneo – celebrato nell’aula magna del “Campus ovest” in Lugano, è da attribuirsi “ad un lavoro intenso e rilevante sul fronte della ricerca e dello sviluppo”, evidenziandosi peraltro “un ruolo di primo piano nelle tecnologie avanzate”. Cifre grosse, ma su un concetto ben lontano dal “When money speaks, nobody will check the grammar”: netta, anzi, la rivendicazione di una crescita “all’insegna della responsabilità”, su sintassi lineare e punteggiatura laddove essa serve, sicché la comunità studentesca si allarga e questo è specchio dell’“essere scelti da molti giovani come via per il futuro”.
Detto degli interventi istituzionali, tra cui quello di Monica Duca Widmer quale presidente del Consiglio direttivo Usi, il “focus” è andato su Shane Legg, 50 anni, neozelandese. cofondatore di una società operante nel contesto dell’intelligenza artificiale (la “Google DeepMind”, ora controllata dalla “Alphabet incorporated” quale “holding” delle attività di “Google” e di altre realtà d’impresa), considerato ora fra i primi 100 soggetti più influenti in materia e già allievo Usi; nel corso della prolusione ufficiale, in colloquio con il divulgatore scientifico Mirko Bischofberger, Shane Legg ha tratteggiato gli esordi della carriera proprio su suolo ticinese e presentato alcuni tra i progressi nel campo di pertinenza. Onorificenze sono state poi conferite a Janet Currie (dottorato “honoris causa” quale “pioniera nell’analisi economica dello sviluppo e del benessere fisico e mentale dei bambini ed analista rigorosa dell’impatto delle politiche pubbliche e delle minacce ambientali”), Carla Mazzarelli (“Premio miglior insegnamento”) e per l’appunto Shane Legg (“Premio ex-allievi Usi”, in ragione degli “eccezionali traguardi raggiunti nella carriera”). A Mario Botta, fondatore e promotore dell’“Accademia di architettura-Usi”, la “Medaglia dell’Università della Svizzera italiana” quale “segno di riconoscenza per il suo importante contributo allo sviluppo dell’ateneo”.