Partiamo dal fondo ché in ‘sta vicenda, oltre ai rischi a più riprese corsi dalle forze dell’ordine e da vari automobilisti e da privati cittadini e già questo dovrebbe far peso al tempo del giudizio in aula, il “focus” è ancora da trovarsi; nel senso che simili follie sono proprie degli esaltati e di gente che pare non aver nulla da perdere. A carico del tizio di cui diremo, nel volgere d’una mezz’ora scarsa nel tardo pomeriggio di ieri, si sono infatti cumulati addebiti in quantità e dei quali citansi solo i principali: grave infrazione alle norme della circolazione stradale, guida in stato di inattitudine, violazione del divieto di guida sotto l’influsso di alcol e stupefacenti, elusione dei provvedimenti per l’accertamento dell’inattitudine alla guida, inosservanza dei doveri in caso di incidente, furto d’uso di un veicolo, guida senza autorizzazione ed impedimento di atti dell’autorità. Danni causati a parte, et cetera.
I fatti. Ore 18.00 circa di ieri, domenica 28 gennaio: ordinario posto di controllo della circolazione sulla semiautostrada Mendrisio-Stabio, fermo imposto ad una vettura: l’uomo al volante, di cui a distanza di qualche tempo si verrà a sapere trattarsi d’un 34enne con passaporto svizzero e dalle origini non precisate, declina generalità false – interrogativo delle autorità inquirenti: “Motivi da stabilirsi” – e mostra una licenza di condurre probabilmente anche vera, ma intestata ad una terza persona. Fase due: compreso forse l’immediato e nefasto evolversi della situazione, e mentre sono ancora in corso le verifiche da parte degli agenti della Polcantonale, l’automobilista ingrana e riparte di scatto, dandosi alla fuga ad alta velocità in direzione di Stabio; al curvone con piega sulla destra, invasione del lato esterno alla carreggiata, danneggiamento alla segnaletica in strisciata per parecchi metri, deviazione verso l’incrocio; qui percorrenza in contromano, transito a semaforo rosso, immissione su via Pioppi e, al termine del tratto di strada, tentativo di svolta verso Ligornetto con errore di manovra, collisione della vettura contro un muro, abbattimento di altri pali della segnaletica, auto nell’impossibilità di proseguire, forze dell’ordine – coinvolti nell’intervento anche agenti della Polcom Mendrisio – ad accerchiare il soggetto.
E qui la chiusa con sorpresa: dalla perquisizione del veicolo, infatti, sono usciti “diversi oggetti di dubbia provenienza”. Il che, s’intenda, non basta per spiegare l’intera storia, formalmente conclusa poco prima delle ore 18.30 con l’effettiva identificazione del criminale e con la rilevazione del suo domicilio nel Luganese quali elementi da annotarsi nella scheda di arresto. Affaire à suivre, et cetera.