30 anni or sono uscì sugli schermi “Pulp fiction” e da quel tempo iniziammo ad associare tale Mr. Wolf, all’anagrafe Winston, al tizio che risolve problemi. E risolse problemi giust’appunto stasera, sotto le insegne dell’Hockey club Lugano in National league, il Mr. Wolf austriaco di licenza svizzera che fu battezzato Bernd e che purtroppo – oh, si parla nell’interesse degli appassionati di tal fede sportiva – scelse in dicembre di promettersi al Kloten per l’annata prossima, accidenti, proprio adesso che il difensore viennese si è messo a far giri di Walzer che alzano le statistiche personali, mai fatti cinque goal neanche tra gli “Under 20”, a quel tempo con la casacca del Berna che era poi l’avversario di stasera alla “Resega” di Porza nel secondo atto del “Doppelspiel” che vale sei punti nel carniere dei ticinesi (ieri, 3-2 in trasferta) ed ovviamente zero per la causa degli “Orsi”. Bon, fine della “laudatio” ma a Cesare quel che è di Cesare: in una di quelle partite che si erano messe male dopo fiammata al primo tocco di disco (0.17, giusto Bernd Wolf a bersaglio; poi tre proiettili nel cuore di Niklas Schlegel portiere, Thierry Schild al 7.32, Ramon Untersander al 12.52 e Joona Luoto al 15.05), dall’uomo che non ti aspetti – cioè uno che fa il suo, ma che non è il replicante di Paul Coffey ai tempi degli Edmonton Oilers dalle quattro “Stanley cup” di fila, ecco – sono giunti prima l’assist per l’avvio della rimonta (20.20, anche qui atto subitaneo dal primo ingaggio, a segno Michael Joly che è di suo un altro capitolo inatteso nel libro della stagione bianconera) ed in coda la rete del definitivo sorpasso, minuto 56.24, Michael Joly a restituire il favore e Bernd Wolf a timbrare la doppietta con il 5-4.
E se da un “peone” arriva la vittoria (inciso: “peones”, non gregari ma non propriamente gente da prima scelta ad una “draft” Nhl), di altri due “peones” s’ha stavolta da parlare circa sia il primo sia il secondo di due pareggi in rimonta (3-3, 30.03, Marco Zanetti; 4-4, 52.22, Cole Cormier); aggiungiamo al conto il primo assist del neoingaggiato Aleksi Peltonen (per Marco Zanetti), e giustamente tre assist di Calvin Thürkauf confermatosi capolista tra i marcatori ed ormai sulla soglia dei 50 punti nel torneo (21 più 28, dice l’ufficialità; Michael Joly è a 16 più 24, Daniel Carr – oggi tenuto a riposo – viaggia su un confortevole 16 più 18; fanno primo, terzo e sesto nella classifica generale). Dovere di informazione pone Tristan Scherwey nel ruolo di ultimo bernese ad aver fatto sperare i suoi in un’evoluzione diversa del confronto (36.44, 3-4); non se la prendano i non menzionati per il loro mattoncino portato alla causa, del resto questo fanno per mestiere e non è il caso di tirarla lunga ogni volta. Semmai una domanda è ancora da porsi circa l’innesto di Mario Kempe: quattro partite, zero punti, qui due tiri in tutto sui 40 della squadra pur in un utilizzo superiore ai 16 minuti, persino un “meno uno” nella statistica personale; la carriera depone a favore dell’uomo e del suo essere lavoratore e macinatore di ghiaccio, gli è tuttavia che i tempi stringono e che serve prontezza, ora che s’hanno da alzare d’un paio di tacche il ritmo e l’impegno.