Conclusi che siano i lavori nell’inconcludenza, nel senso che dalla maxiglobaltotalgeneralassemblea è uscita una dichiarazioncina di principio sul tono del “Faremo vedremo cercheremo”, sipario calato sulla “Cop28”, al secolo “Conferenza delle Nazioni unite sui cambiamenti climatici”. Un’occhiata alla prima parte della documentazione disponibile – testi completi, non gli “abstract” – conduce infatti a comprendere quanto fumose siano le assunzioni di impegno all’uscita dai combustibili fossili nei sistemi energetici, uscita che avverrebbe “in modo giusto, ordinato ed equo”: frasette di convenienza che manco nelle composizioni alle primarie, il nulla cosmico messo lì per far finta d’esser sani, ecco. Esattamente quel che era prevedibile, peraltro, affidandosi la presidenza di tale appuntamento a Sultan bin-Ahmed al Jaber, professione petroliere. Oh, non che ci si meravigli di quanto all’Onu riescono a non fare, o a fare contro ogni logica: del resto, il “summit” ha avuto luogo in quel di Dubai, Emirati arabi uniti, Stato la cui economia dipende per cinque sesti dalle risorse fossili. Aspettiamo allora il 14 giugno 2024, prossima “Giornata mondiale del donatore di sangue”, per un “summit” nel castello di Dracula, in Transilvania.