Di camionisti non proprio in regola, tra eccesso di peso del veicolo e pneumatici danneggiati e sistema frenante dal quale gocciola l’olio, si hanno le cronache piene; di rado accade, e ciò è invece successo giorni addietro sulla A9 italiana alla stazione di servizio “Lario est” corrispondente all’abitato di Cadorago (Como), che gli agenti della Polstrada intervengano per un normale controllo e si trovino a dover discutere con un autista che non dovrebbe essere alla guida perché privo della regolare licenza di condurre, che non dovrebbe trovarsi su suolo italiano perché clandestino, che non ha fissa dimora e che, soprattutto, non è colui che vorrebbe apparire. Patente intestata ad un’altra persona e carta di identità congrua sì, ma nella falsità, ha esibito infatti il conducente del veicolo sottoposto ad ordinario controllo in pattugliamento, direzione nord: su entrambi i documenti figurava la nazionalità portoghese, peccato che l’uomo facesse fatica ad andare oltre un “Bom dia”; quanto al raffronto tra foto e soggetto, la stessa somiglianza che si trova tra un orso e un alce. E difatti, dai controlli incrociati compreso un contatto con l’ambasciata del Portogallo a Roma, sono emerse due certezze: la prima, che sia la carta d’identità sia la licenza di condurre erano prodotti da mostra-mercato del tarocco; la seconda, che l’uomo era di altra nazionalità (facile) e per la precisione un tunisino, età 41 anni, niente fissa dimora, titolare di un congruo numero di precedenti e per di più irregolare su suolo tricolore. Morale: insieme con l’arresto, a carico del nordafricano è scattata anche la denuncia per violazione delle norme sul soggiorno in Italia.