Home CULTURA Balerna onora il figlio Renzo Fontana, scultore dal battito… animale

Balerna onora il figlio Renzo Fontana, scultore dal battito… animale

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Di una mostra puoi fare molte cose: sul tempo, aprirla e chiuderla, aprirla e prolungarla e chiuderla, aprirla ed interromperla (avviene a volte per cause – umane e non umane – di forza maggiore), addirittura… non aprirla (sarebbe un colpo ad effetto. Raccogli i lavori, allestisci il percorso, prepari l’inaugurazione, accendi le luci della galleria, tagli il nastro e poi non fai entrare nessuno, di sicuro generando irritazione e pressioni e curiosità, indi fissi la data per il “finissage” ed in quella data, dall’esterno, compi l’atto spegnendo le luci sull’esposizione rimasta sconosciuta al pubblico). Oppure, avendo materiali ma nutrendo la pretesa dell’esaurienza del messaggio cioè volendo conferire al tuo prodotto la massima forza d’impatto, garantendo contesto alle opere di cui disponi e persino a quelle che non hai sotto mano. Solida, a questa stregua, la traccia di pensiero da cui è ispirata la proposta in nudo titolo “Renzo Fontana”, materiali di Renzo Fontana, la “quidditas” di Renzo Fontana, l’identità di Renzo Fontana sotto forma di sculture soprattutto: alla “Sala del torchio” di Balerna l’esposizione in quanto tale, nel “Giardino della nunziatura” una sorta di “extended version”, come s’usa nei Cd, con 36 grandi immagini da scatti del fotografo stabiese Adriano Heitmann che è andato a cercare ad uno ad uno i pezzi nelle loro collocazioni, dai parchi alle raccolte pubbliche alle collezioni private, che è come dire un bell’impegno ad iniziarsi dalla ricerca dei permessi.

Circa il balernitano Fiorenzo Fontana detto Renzo, venuto a mancare nel 2007 alla bell’età di 87 anni, ovviamente conosciamo i galli e le galline ma un po’ meno i successi ottenuti in carriera, fuori dal Ticino nelle due direzioni perché apprezzamento fu espresso sia in lande d’Oltresangottardo sia in Italia; l’occasione per una riscoperta non più cronistica ma ormai in senso storico, anche con il giusto riconoscimento al segno caratteristico che François Pompon – il francese celebrato come “sculpteur animalier” – avrebbe magari anche invidiato per nitore e freschezza ed immediatezza, è data da sabato 26 agosto con il “vernissage” alla citata “Sala del torchio” di via Carlo Silva 2, ore 18.00, previo ritrovo davanti al municipio di Balerna. Seguiranno visita alle due mostre, con interventi di Paolo Blendinger quale storico dell’arte e di Nicholas Felappi quale municipale e titolare del Dicastero cultura sotto i cui auspici ha luogo l’evento. Per le visite: mercoledì-domenica, ore 14.00-17.00, in sala; tutti i giorni, ore 9.00-20.00, nel giardino. Quanto all’atto conclusivo, “and now for something completely different”, avrebbero detto i “Monty Python” che con le galline avevano qualche dimestichezza e basta che si pensi al testo di “The meaning of life”: non nella sala, non nel giardino, non davanti al municipio, ma in trasferta al “Parco Scherrer” di Morcote, ore 17.00, perché lì – meglio: all’interno della limonaia – trovansi alcuni calchi originali delle opere di Renzo Fontana. Nell’occasione, mutuandosi a rigore locale l’“Ut pictura poesis” del venusiano Quinto Orazio Flacco, letture e lirismi a cura di Cristina Zamboni ed accompagnamento musicale.