(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 19.28) Se alla “Federal reserve” decideranno di ritoccarlo, ed a questo punto si immagina che lo ritoccheranno, fra qualche ora avremo negli States il tasso d’interesse di riferimento più alto da 22 anni a questa parte, e da ciò dovrebbero derivare effetti a cascata, pas comme il faut mais comme l’on veut tra coloro che, quale unica risposta all’inflazione ed anzi alle diverse tipologie di inflazioni, altra strategia non hanno sinora saputo identificare, elaborare ed attuare. Si comprenderà pertanto l’atteggiamento irritato degli operatori borsistici che in Europa, prefigurando la procella al largo, stanno puntando sulla copertura dei rischi e limano “asset” su “asset”; prova provata dal listino primario a Zurigo, dove in seduta sempre ansiogena è stato accusato un calo pari allo 0.43 per cento secondo lo “Swiss market index” a quota 11’183.55 punti, di fatto a recupero di metà delle perdite in corso di contrattazione e tuttavia con segno negativo su gran parte dei titoli. La forchetta tra “Swiss life holding Ag” (più 0.73 per cento) e “Compagnie financière Richemont Sa” (meno 1.48); sofferenti “Abb limited” (meno 1.31) e “Lonza group Ag” (meno 1.17). Nell’allargato, piccolo premio (più 2.16) per “Interroll holding Ag”. Dalle altre piazze: Dax-40 a Francoforte, meno 0.49; Ftse-Mib a Milano, più 0.05; Ftse-100 a Londra, meno 0.19; Cac-40 a Parigi, meno 1.35; Ibex-35 a Madrid, più 0.85. New York al momento sotto misura fra lo 0.07 e lo 0.47 per cento sugli indici di consueto riferimento. Cambi: 95.57 centesimi di franco per un euro, 86.36 centesimi di franco per un dollaro Usa; bitcoin al controvalore teorico di 25’308 franchi circa per un franco.