(ULTIMO AGGIORNAMENTO E RIEPILOGO, ORE 19.28) Disponeva forse di un contatto in Ticino, o via Ticino contava di poter attraversare la Svizzera per infilarsi nel ventre molle dell’immigrazione clandestina tra Francia e Germania, l’omicida che attorno alle ore 15.20 di ieri, venerdì 3 gennaio, ha lasciato sul posto un cadavere in via Gerolamo Tiraboschi a Bergamo, prima una spinta contro le vetrine al piano interrato del civico 53 e poi quattro, forse cinque coltellate di cui una esiziale. L’autore del delitto, all’anagrafe Djima Sadate, 28 anni, cittadino del Togo, su suolo italiano con “status” ignoto ma dall’accertata assenza di fissa dimora, è stato intercettato e fermato stamane a bordo di un “Tilo” appena giunto in stazione a Chiasso da Milano e, una volta sottoposto a verifica dell’identità, è stato riconsegnato alla Polizia italiana di Stato; l’individuazione del soggetto ha avuto luogo nel contesto di un dispositivo di ricerca cui hanno cooperato effettivi di varie forze di polizia italiane e, potendosi presumere un tentativo di esfiltrazione dalla Penisola, con interessamento delle autorità elvetiche di confine. A quanto pare, il 28enne aveva ancora addosso alcuni capi di abbigliamento macchiati di sangue. Una volta affidato alle forze dell’ordine peninsulari, Djima Sadate è stato trasferito d’urgenza a Bergamo e lì è giunto alle ore 13.30.
A parte le ordinarie ammissioni di responsabilità durante il primo interrogatorio, dal che la formalizzazione dell’accusa di omicidio volontario, Djima Sadate sarà chiamato a chiarire i motivi che lo hanno portato all’aggressione mortale sulla persona del 36enne gambiano Mamari Tunkara, regolare in Italia con un lavoro quale addetto alla sicurezza del supermercato “Carrefour” sito nel complesso commerciale “Ovs” della stessa via Gerolamo Tiraboschi. In un primo momento era stata ventilata l’ipotesi di un precedente scontro tra i due uomini nel pomeriggio di San Silvestro, quando Mamadi Tunkara aveva sorpreso un soggetto nel tentativo di rubare all’interno della superficie della grande distribuzione organizzata; da ultime informazioni pare invece che Dijma Sadate abbia agito in preda alla gelosia, per nulla sopportando la relazione che il gambiano aveva iniziato con la sua ex-compagna. L’addetto alla sicurezza, che abitava a Verdello (Bergamo) e che era noto anche con il soprannome “Lookman” per la somiglianza con il calciatore Ademola Olajade Lookman in forza all’Atalanta, era giunto in zona a bordo di una bicicletta ed avrebbe tentato di sfuggire al 28enne poi dileguatosi a piedi. Da quel momento, ricerche a tutto campo e, nel volgere di poco più di 12 ore, un primo riscontro tangibile rivelatosi definitivo.