Le polveri sottili fanno male, e nessuno lo discute. Circa le polveri sottili, e parliamo in buona misura del Pm10, è tuttavia arbitrario (cioè fissato perché un piolo, da qualche parte nel terreno, è d’uopo in ogni caso piantare), e difatti non propriamente condiviso nell’intiero orbe terracqueo, il valore di 50 microgrammi per metro cubico di aria quale spartiacque tra il bene ed il male. A concentrazioni medie tuttavia rilevate ben oltre questa soglia, ed anzi in congruità o al di sopra del valore massimo giornaliero pari a 90 microgrammi per metro cubico di aria secondo ordinanza sui provvedimenti di urgenza (dati ufficiali secondo rilevamenti: Chiasso, 107 microgrammi; Lugano, 90; Mendrisio, 99), dalle ore 13.30 di oggi e sino a nuova disposizione è imposto il limite di velocità ad 80 chilometri orari su autostrade e semiautostrade a sud del Ceneri; il che si traduce, nei termini propri di riduzione degli spazi nella libertà di movimento, cartello permanente sull’intero asse della A2 dallo svincolo Monteceneri frazione Rivera alla frontiera in Chiasso e viceversa e cartello permanente sulla cerniera della A394 dagli svincoli di Mendrisio sino a Stabio. Su tali tratti, inoltre, è imposto il divieto di sorpasso limitatamente ai veicoli pesanti.
A che si deve tutto questo, a chi dobbiamo inviare un ringraziamento sentito? Bon: al fatto che si viaggia verso la primavera e che le temperature si alzano, per prima cosa, nel senso che questo è l’effetto dell’alta pressione et patati et patata. Gli è poi che, in assenza di venti forti, su gran parte del Centroeuropa alloggia “una massa d’aria di origine sahariana” e carica di polveri fini “che dagli strati più alti dell’atmosfera (si) stanno lentamente sedimentando”; insomma, nel virgolettato degli esperti della “MeteoSvizzera”, che dall’Africa arrivarono carichi di rumenta in particelle sospese e che pian piano queste particelle, sin da giovedì della scorsa settimana quando fu rilevato un primo peggioramento dello stato dell’aria, calano verso il suolo complicando la vita agli umani che per parte loro contribuiscono con traffico veicolare, fumi da economie domestiche e dalle imprese industrialiì e cose consimili. Sarebbe anche giusto che i menzionati specialisti si facessero parte diligente nello spiegare quali siano le rispettive incidenze dei singoli fenomeni, potendosi infatti stabilire sin da ora – e sta scritto nel bollettino di fresca edizione – che “in base alle previsioni meteorologiche” la presenza delle polveri sottili sospese e calanti “dovrebbe rivelarsi di breve durata”. Rapido ritorno all’ordinario, dunque? Ennò: di traverso si mettono le piogge (che non ci saranno: niente acqua, niente abbattimento delle scorie vaganti) ed i venti (che sulle Alpi soffieranno deboli e che non si proporranno nelle invero auspicabili fasi da nord, ergo niente ricambio della massa d’aria sulle zone pianeggianti del Ticino; per contro, possibile arrivo di masse d’aria dalla Pianura padana, e toh, anche lì ballano male quanto a polveri fini, sicché si corre il rischio di dover sommare anziché di poter sottrarre). A passarsela maluccio saranno soprattutto i residenti nel Mendrisiotto; ma nemmen questa è una novità, vero?
Per buon conto, restrizioni in vigore e l’adeguarsi è un dovere. Limiti di velocità, come detto, e qualche accessorio: torna il divieto di accensione dei fuochi all’aperto, torna l’obbligo di adeguare al massimo di 20 gradi centigradi la temperatura in tutti gli edifici dell’Amministrazione cantonale i cui impianti di riscaldamento operino con combustibili solidi o con oli combustibili. Non che ciò possa fare gran differenza, sosterrà qualcuno; e chissà se ha torto.