Di sicuro, dopo 48 ore dalla scomparsa, era riuscita a prendere il largo e camminava spedita già ad 800 e più chilometri dal luogo in cui vive abitualmente e cioè Dortmund (Germania): poco prima delle ore 20.00 di mercoledì 1.o settembre era entrata in un ristorante e qui aveva cenato, peraltro allontanandosi o svignandosela – si capirà a breve l’esigenza di un “distinguo” – senza aver pagato il conto, a Tremezzo frazione Bolvedro (provincia di Como), località ad una mezz’ora d’auto dal valico di Lugano-Gandria su Valsolda frazione Oria o a tre quarti d’ora d’auto dal valico della Val Mara tra Arogno ed Alta Valle Intelvi frazione Lanzo. Ma solo intorno alle ore 14.00 di ieri, venerdì 3 settembre, la donna è stata infine rintracciata e necessariamente soccorsa sia per le condizioni fisiche discrete ma non perfette sia per l’apparente stato di disorientamento o di confusione mentale: è avvenuto in territorio comunale di Brienno (Como), e meglio su un tratto stradale in distacco dalla Statale numero 340 “Regina” e su un cui ciglio la cittadina tedesca stava camminando senza meta apparente, forse alla ricerca di un passaggio verso destinazione ignota o forse convinta di poter trovare uno scalo ferroviario in quella zona.
Sospiro di sollievo per tutti, comprese le forze dell’ordine che sin da mercoledì sera erano in cerca di indicazioni utili; esclusa di principio la pericolosità del soggetto verso terzi, sussisteva invece l’ipotesi di una volontà suicidaria; dalle prime indagini era peraltro emersa la probabile origine straniera della donna. La svolta nelle indagini era giunta poco prima grazie al concorso tra rilevamenti dei sistemi di videosorveglianza lungo l’asse della “Regina” (e nei paesi da essa attraversati) e l’occhio di falco di una persona che lungo la “Regina”, a distanza di qualche chilometro, aveva visto un “trolley” ed una borsa abbandonati; da comunicazione a comunicazione, materiale recuperato, documenti trovati, generalità acquisite; immediata anche la presa di contatto con le autorità di polizia nel Nordreno-Vestfalia. 53 anni e qualche valida esperienza come viaggiatrice, si direbbe, la donna, nel cui portafogli si trovava qualche biglietto di viaggio in treno su percorsi internazionali, uno dei quali l’aveva portata dalla stazione centrale di Dortmund all’Italia via Lugano dopo vari cambi e con probabile ultima discesa a Como-San Giovanni.
La ricostruzione dei passi compiuti e delle vie battute per arrivare sino a Brienno, a questo punto, sarà funzionale al solo completamento del “dossier” sull’episodio; per la 53enne si profilano il rientro in patria ed un lungo periodo di riposo sotto assistenza.