Home CRONACA Rapinò catenine e gioielli al “Sun valley festival”: preso (e sotto torchio)

Rapinò catenine e gioielli al “Sun valley festival”: preso (e sotto torchio)

509
0

Sì, sì, dai; rubacchia qui e là come il ladro di galline che sei, strappa le catenine e gli eventuali gioielli agganciati dal collo delle ragazze (contro i ragazzi non ti metti, vero, cacasotto qual sei), fai il fenomeno con il tuo branco di buffoncelli con ambizioni da delinquenza d’alto bordo; e bravo, spruzza anche lo “spray” al pepe sulla faccia di qualcuna che oppone resistenza. Tanto, prima o poi ti si piglia, e stai ben sereno: nulla rimarrà impunito, altro che indulgenza e minimo edittale della pena. Vale, tutto questo, con riferimento all’avvenuto arresto di un 25enne sul quale gravano forti sospetti ovvero incelabili certezze circa le rapine messe a segno ed i furti perpetrati – parliamo d’una diecina di colpi in serie – in fregio all’ultima edizione del “Sun valley festival”, fra venerdì 3 e sabato 4 giugno, in quel di Serravalle frazione Malvaglia: correità con altri soggetti, i quali si considerino avvisati perché prima o poi i nomi verranno fuori, e ad un nome corrisponde una faccia, e ad una faccia corrispondono (per solito) due polsi, ed a due polsi si adatta mirabilmente un paio di manette.

Per ora, a disposizione dell’autorità giudiziaria ticinese, c’è per l’appunto questo tomo dal passaporto italiano, residenza in landa ligure cioè in un luogo che può stare tra La Spezia e Genova e Savona e Imperia, in ogni caso buon destinatario di un mandato internazionale di cattura della magistratura ticinese; ed in Ticino il tizio è per l’appunto arrivato or sono quattro giorni, consegna in pacco espresso dall’Olanda perché il fermo era avvenuto da quelle parti, e poi vi è stato bisogno delle solite pratiche per l’invio in condizioni di sicurezza. Ipotesi di reato nel “dossier” di cui si sta occupando la procuratrice pubblica Marisa Alfier: rapina, furto aggravato, danneggiamento, lesioni semplici (in subordine, vie di fatto). Non è da escludersi che, in corso d’opera, la posizione si aggravi, potendosi configurare nel contesto anche l’esposizione della vita altrui a pericolo. Suggerimento al giovanotto, non per simpatia (figurarsi) ma nel suo interesse: racconti tutto, confessi, dica chi c’era, e magari ci scapperà uno sconticino di pena, ma proprio magari meno meno.