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Pala & piccone / Quando l’occasione culturale cade nel vuoto

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Non che ci si aspettasse una guerra per la conquista dei posti; non che si immaginasse un afflusso tale da congestionare la Cantonale della ValleMaggia e da imporre la presenza di agenti privati di sicurezza per blocchi temporanei in modo da garantire almeno una sosta ordinata sui due lati, e per gli ultimi 500 metri solo transito a piedi. Ma un’evidenza si impone dopo aver assistito, ieri pomeriggio, al pregevole concerto del “Ticino bassoon ensemble” nella chiesa titolata ai santi Giacomo e Filippo in Avegno-Gordevio frazione Gordevio: se si calcola anche un tizio che stava semisdraiato sull’uscio dell’edificio ed in compagnia di un cane, c’erano sì e no 30 persone oltre agli esecutori. 30 persone occupano 10 panche di quelle corte, e c’era ancora tanto spazio. Riempito dalle note, certo; ma non per questo gli interrogativi si dissolvono.

Si consideri chi stava nell’abside con il compito di proporre pagine da Johann Sebastian Bach, Giuseppe Verdi e Gioacchino Rossini oltre che dall’imprescindibile Wolfgango. Erano esecutori che si chiamano Gabor Meszaros, una storia nella storia; esecutori che si chiamano Till Schneider, cresciuto alla scuola di Janos Meszaros padre di Gabor e straordinariamente perfezionatosi al “Conservatorio della Svizzera italiana”; esecutori che si chiamano Arseniy Shkaptsov, un talento russo che svaria dal classico al jazz e che, per stare al repertorio contemporaneo, ha goduto della considerazione di gente come Ennio Morricone e Kurt Masur; esecutori – e ci si sta limitando a questo, al programma di un appuntamento per quattro fagotti ed un controfagotto; riconosciuto senza bisogno di spiegazioni è lo spessore autorale manifesto e/o potenziale di ciascuno tra i cinque dell’“ensemble” – davanti ai quali buona cosa si fa stando semplicemente in ascolto, e con il conforto del buon silenzio all’intorno.

E quindi? 30 spettatori, come si spiegano i soli 30 presenti, qui attestati dalla foto GdT? Assente o insufficiente promozione dell’evento? Sede inidonea (qui rispondiamo d’acchito: no, la chiesa di Gordevio è onusta di cinque secoli nella configurazione che conosciamo e di oltre sette secoli dalla prima menzione)? Data ed orario infelici? Inadeguatezza del programma (dai, non scherziamo)? La gratuità dell’ingresso, infine, che per caso sia diventata deterrente (20 franchi saranno sempre ben spesi per i prossimi concerti della “United soloists orchestra” ad Ascona ed a Lugano; per dire, Arseniy Shkaptsov era allo strumento nell’appuntamento di ieri e sarà direttore in quelli a venire. È lo stesso artista, la stessa persona, lo stesso talento)? In sintesi, perché, e qualcuno è in grado di fornire una risposta sensata?