(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 19.00) Incapace di risollevarsi da una partenza infausta, oggi, il listino primario della Borsa di Zurigo su cui incombono problemi reali e paturnie siderali in almeno pari misura, dai rischi per la stabilità mondiale all’evolversi del conflitto russo-ucraino, dalla presunta penuria di materie prime all’aumento dei carburanti e ad altro ancora, non escluse le notizie dagli Stati Uniti circa il tasso di inflazione assai più alto rispetto a quanto fosse nelle aspettative e tornato su livelli non più registrati dal 1981. Lo “Swiss market index”. precipitato sin sulla soglia di una perdita nell’ordine del due percento, si fissa a quota 10’904.85 punti, accusando cioè un calo pari all’1.49 per cento, con ventaglio quasi per intero sotto misura ma dai rebbi assai distanti (“Swisscom Ag” capofila, più 0.11 per cento; “Credit Suisse group Ag” in coda, meno 3.78; male i farmaceutici). Pochi i sorrisi dall’allargato, dove si fa ad ogni modo notare ancora “Dufry Ag” (più 3.66 per cento) sempre sulle scie dell’accordo con l’italiana “Autogrill SpA”. Così sulle altre piazze europee: Dax-40 a Francoforte, meno 1.16; Ftse-Mib a Milano, meno 0.93; Ftse-100 a Londra, meno 0.74; Cac-40 a Parigi, meno 0.73; Ibex-35 a Madrid, meno 0.87. A New York, stabile il “Dow Jones” (meno 0.04 per cento) ed in progresso il Nasdaq (più 0.52).
Cambi: dopo discesa sino ad un nuovo minimo effettivo sui 98.06 centesimi, franco svizzero a 98.63 centesimi per un euro; 97.71 centesimi di franco per un dollaro Usa; ancora in difficoltà il bitcoin, ora sui 19’434.01 franchi a controvalore virtuale per singolo pezzo.