Le meduse no: ci sono, ma danno non fanno. Le alghe sì: ci sono, e sono urticanti. Confermata nel tardo pomeriggio di oggi, per voce dei vertici dell’“Autorità di bacino” del Ceresio, la natura delle ampie striature di color verde (con possibile tendenza al giallo ocra) rilevate soprattutto nella zona settentrionale del Lago di Lugano: la colorazione è anomala e risulta essere stata causata da cianobatteri “sviluppatisi rapidamente”, a causa delle temperature elevate, al pari di quanto avvenuto – ma in aree ristrette – durante il 2022; a controfirmare il primo esito delle indagini condotte sono stati gli esperti del Laboratorio cantonale. La situazione è tenuta sotto controllo con particolare puntualità anche per via del fatto, come rileva Marzio Riva nel ruolo di comandante dei Pompieri Melide, che il fenomeno “può sparire nell’arco di poche ore” (ed anzi, sussiste il rischio di spostamenti repentini al di là ed al di qua del confine di Stato). La raccomandazione: stante il rischio di conseguenze fisiche da contatto, i bagnanti evitino accuratamente di addentrarsi nelle aree in cui sono presenti tali alghe, prestando ad esempio attenzione ad evitare le acque stagnanti ed in cui non vi è traccia di corrente.