I quattrini esistevano, ma non erano suoi; ed il suo erroruccio fu quello di considerarli come suoi, dunque di prelevarli e di spenderli ché si sa, l’immagine è importante e costicchia. Non da un solo cliente che glieli aveva affidati, tra l’altro, pigliò i denari, ma con buona probabilità proprio da tutti quelli che a lui si erano rivolti affinché il peculio potesse crescere e prosperare; per di più, non in un solo prelievo da più conti, ma con depauperazione sistematica sul lungo periodo, dal marzo 2012 al dicembre 2016 per dire solo di quel che è oggetto delle attenzioni della magistratura. Rinviato oggi a giudizio, su firma della procuratrice pubblica Chiara Borelli, un 59enne già gestore patrimoniale con residenza nel Luganese e che fu arrestato nel giugno dello scorso anno sull’evidenza delle malversazioni commesse per “ingenti somme”; l’uomo, al momento in esecuzione anticipata della pena, andrà dunque alla sbarra in una Corte delle Assise criminali dovendo rispondere di appropriazione indebita aggravata, truffa e falsità in documenti.