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Il vento dell’Est porta falsi nipoti a quintali: adulto e minorenne presi a Lugano

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Due colpi riusciti, ed un terzo tentato ma sventato, dovrebbero costare un congruo soggiorno in cella al 48enne arrestato quattro giorno addietro – notizia da fonti ufficiali solo questo pomeriggio – per addebiti pertinenti a quella che rimane una fra le azioni indegne in sommo capo ed in massima misura, ossia la truffa ai danni degli anziani con il trucco del “falso nipote”. Il tizio, un cittadino polacco con residenza nel suo Paese ma inspiegabilmente smarritosi e difatti si trovava qui, è stato intercettato dalle forze dell’ordine in quel di Lugano; al suo pari è stata tratta in arresto una connazionale 17enne che avrebbe agito in combutta con lui. Fattori decisivi ai fini di indagine, secondo la ricostruzione fornita alla stampa e che si accoglie con minimo margine di riserva: a) le informazioni fatte pervenire alla Polcantonale da congiunto di uno dei truffati; b) il contatto che un altro anziano, “intenzionato a consegnare il denaro”, avrebbe avuto “sul tragitto verso casa” con agenti della Polcom Lugano, i quali si sarebbero a quel punto posti in rapida relazione con colleghi della Polcantonale, i quali sarebbero rapidamente giunti in prossimità del domicilio dell’anziano medesimo, e così avrebbero messo in manette i malviventi. Un fatto resta certo: recuperate alcune migliaia di franchi, indicate come “refurtiva” e presumibilmente da riferirsi all’ultimo episodio. Sul “dossier” aperto dalla procuratrice pubblica Pamela Pedretti e dal magistrato dei minorenni figura l’addebito per truffa.