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Il caso / Nubi lucenti? No, «scie chimiche». E dal Legislativo è tutto

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Le nubi iridescenti viste nel cielo l’altr’ieri nelle aree insubri, e meravigliosamente in Ticino dove fotografi professionisti ed amatoriali si sono dati sfida in scatti dall’impressionante vigore, hanno una ragione nelle leggi della fisica: chiamasi rifrazione dei raggi solari attraverso un “sistema” di cristalli di ghiaccio formati ad alta quota su “spinta” dei venti. Cosa bella, bellissima, romantica e poetica, per l’appunto spiegata… ma non per tutti: via “Facebook”, con un “post” di quattro righe, una cittadina residente a Locarno ha attaccato e visceralmente contestato tali riscontri: “Non ci credo proprio – menzione testuale – che questo è uno spettacolo naturale”. Cioè? “Per me è il risultato degli esperimenti che fanno nei nostri cieli attraverso rilascio delle scie chimiche insieme al programma Haarp”. Nessuna incertezza, nessun dubbio, e nemmeno la traccia di un eventuale intento ironico; come non dar dunque retta, contro ogni evidenza scientifica, a persona che tra l’altro non è uscita ieri dall’asilo (ha 48 anni), che dispone di una laurea in Economia all’Usi di Lugano, e per di più opera in politica quale consigliera comunale a Locarno. E che è membro della Commissione scolastica, tra l’altro. Qualcosa da dichiarare a sua discolpa, onorevole Mariana Ballanti?