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Hockey Wl / “Play-off”, AmbrìGirls1 fuori a testa alta. Finale Berna-Zugo

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Avremmo voluto raccontare di un’impresa: ci siamo arrivati vicini, perché quella squadra si è trovata ad un colpo di pattino dallo stracciare un destino segnato; raccontiamo invece della fine di un’avventura, della fine ma non di una resa. Escono dal “play-off” della Women’s league di hockey, al terzo impegno nella serie al meglio di cinque partite in una semifinale già conquistata con orgoglio e con fatica grazie alla doppia impresa nel “play-in”, le AmbrìGirls1 di Benjamin Rogger e Christian Agustoni: 1-3 sul tabellone, ma avendo cristallizzato il confronto sullo 0-0 sino al 9.09 e preso il comando delle operazioni dal 9.10 (1-0, a segno Elisa Dalessi con l’assist di Jenna Kaila) sino al 37.18, indi (37.19) subendo l’1-1 dal bastone dell’imprendibile Estelle Duvin che purtroppo ritroveremo a tabellino per altre due volte, sempre in funzione di produttrice di assist, il primo al 42.51 (Maija Otamo a bersaglio) ed il secondo al 52.32 (superiorità numerica convertita da Lea MacLeod). Finale tutto coraggio: resistenza in quattro-contro-cinque dal 56.41, fuori la portiera Sofia Decristophoris addirittura un secondo prima che fosse scaduta la penalità minore sul conto di Jenna Kaila, ma nulla.

A Berna, reduci com’erano da un 2-5 e da un 2-3 al supplementare, le leventinesi erano giunte in debito di organico e cioè rendendo alle padrone di casa lo scarto di un blocco intero in difesa e di un blocco quasi intero in attacco, laddove Thomas Zwahlen allenatore dirimpettaio di Benjamin Rogger si è potuto permettere il lusso di tenere a supporto – cioè in quarta linea – una Viktoria Maskalova nazionale slovacca ed una Céline Bonassi che a 17 anni appena compiuti è già da qualche tempo nei ranghi della Nazionale rossocrociata “Under 18” e che può svariare all’ala ma anche come difensore. Alle biancoblù il merito di aver reagito anche alla perdita della loro miglior realizzatrice, vale a dire Michaela Pejzlova, autrice dell’1-0 nel primo confronto con le “Orsette” e poi infortunatasi: la 27enne di Pardubice, notoriamente anche nazionale della Repubblica ceca, aveva firmato 47 punti (23 goal e 24 assist) nelle 26 presenze in stagione regolare, entrando cioè a tabellino nel 49.48 per cento delle reti messe a segno dalle AmbrìGirls1 nel complesso (e, per l’appunto, avendo saltato due partite su 28); onestamente detto, c’è chi ha “budget” di altro livello e di altro profilo, in questo momento almeno.

Berna in finale, dunque, avendo peraltro chiuso la prima fase con un “record” di 22 vinte contro sei perse ed alla media di 2.357 punti per incontro (sul conto delle AmbrìGirls1, a confronto, un più modesto 15-13 con 1.643 punti per partita). Dall’altra parte, niente colpo del “kappaò” per lo Zugo che, dopo essersi imposto per 2-0 – nell’occasione, un assist della montecenerina Elena Gaberell, da ieri in convocazione per la Nazionale rossocrociata ai Mondiali di “élite” in aprile – e per 6-1 sulle DavosLadies, è stato capace di sfruttare il fattore-pista vincendo per 4-3 ai rigori. In cronaca, confronto non aspro ma a viso aperto, Zugo avanti con Annika Fazokas a cinque-contro-tre (4.42), risposta della torinese Rebecca Roccella (già AmbrìGirls2, AmbrìGirls1 e LuganoLadies) al 15.09 e sorpasso Davos con Elizabeth Lang (16.30); un cinque-contro-quattro ed un quattro-contro-cinque a controribaltamento, ed in entrambi i casi dal bastone di Ivana Wey (24.06 e 26.08); “power-play” finalizzato da Lucienne Tenenbaum al 31.45, ed ecco il 3-3; poi silenzio sino allo scadere dei regolamentari, nulla nel supplementare, ricorso allo “shoot-out”; Davos avanti al primo disco (Elizabeth Lang), soli errori fino al settimo tiro compreso, pareggio di Annika Fazokas al tiro numero otto, null’altro fino al 12.o compreso, di nuovo Annika Fazokas, infine l’errore di Janine Hauser.

Nella foto: Elisa Dalessi, orgoglio valmaggese, autrice dell’1-0 a Berna.