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Hockey Terza lega / “Masterround A”, spezzato il sogno dell’Ascona

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Si spegne sul ghiaccio del Bülach, contro un Bülach2 che è davvero succcursale del Bülach1 di Prima lega e che quest’anno più di altri era stato costruito per il salto di categoria, la corsa dell’Ascona al salto dalla Terza alla Seconda lega di hockey, dove – fatte salve sorprese di cui non si ha contezza – anche nella prossima stagione troveremo due sole identità ticinesi, ossia GdT2 Bellinzona e Chiasso1. Verbanesi infatti sconfitti, 2-8, nell’odierna trasferta in cui erano a disposizione due risultati su tre: per imporsi nel “Masterround A” gli uomini allenati da Achille D’Ambrogio avrebbero potuto anche perdere, ma al supplementare o ai rigori. In altro modo ha voluto il fluire di un incontro affrontato invece dai padroni di casa con il piglio proprio di una battaglia campale: gioco maschio e che pure – e le statistiche precedenti di casa Ascona costituiscono un’illuminante pietra di paragone – è stato inspiegabilmente giudicato con metro diverso, 12 i minuti di penalità contro il Bülach in tutta la partita, 26 contro l’Ascona nei primi 40 minuti (dal 37.01, due minuti e poi un “due più 10” contro Bruno Jotti, uno che è modello di correttezza e che ha chiuso le precedenti sette stagioni con 103 minuti al passivo in tutto, media 14.7 minuti su 142 partite disputate; diteci voi se è cosa credibile); e si racconta dei primi 40 con sospensione del giudizio, mentre sull’equanimità di valutazione negli ultimi 20 non si può nutrire dubbio alcuno, ospiti quasi sistematicamente costretti a giocare in semplice o anche doppia inferiorità numerica, ed un autentico massacro per effettivi 30 minuti inflitti, totale 56. Condizioni davvero ideali per poter essere competitivi, chi sosterrebbe mai il contrario?

In cronaca: partenza lanciata dell’Ascona e vantaggio con Nicolò Loesch (5.48); pareggio di Nico Hauri (10.53), sorpasso al primo “power-play” della frazione centrale (25.03, Christian Wieser), stesso autore in replica al 30.55, poi Severin Ganz a cinque-contro-tre (37.59, 4-1). Partita ancora aperta, perché l’impronta degli asconesi è nota, a 10 minuti dall’ultima sirena, sul 2-5 (46.59, Raphael Huber per i padroni di casa; 49.32, Kewin Kalbermatten – all’ultima partita in carriera – in un raro sprazzo di superiorità numerica); minuto 50.26, penalità alla panca dell’Ascona, penalità ad Etienne Tomamichel, penalità a Nicolò Loesch, di fatto un verdetto di condanna, ed ecco il 2-6 a tre-contro-cinque (50.41, Marco Pfister); nello spazio di 11 secondi, fra il 54.34 ed il 54.45, altre due penalità contro altrettanti asconesi (e già, nel mazzo anche Bruno Jotti…); quindi 2-7 a tre-contro-cinque (55.57, Joël Müller), ospiti all’assalto con baionetta inastata, inevitabile sbilanciamento e quasi inevitabile goal subito (57.01, Raphael Huber, 2-8). E fine del discorso, non trascurandosi l’acredine arbitrale con due sanzioni consecutive da 10 minuti per assai presunto comportamento antisportivo di Tiziano Ruggeri e di Fabiano Adami.

Morale: l’Ascona chiude in vetta al girone, due vittorie piene su tre incontri, ma finisce al terzo posto dietro a Bülach2 e LenzerheideValbella, anch’essi a quota due successi (nel caso dei grigionesi, ieri un’affermazione netta – 9-0 – sul Samedan, rimasto a quota zero); in classifica avulsa, Bülach con sei punti e “più 21” nel saldo tra goal realizzati e goal subiti, LenzerheideValbella con sei punti e “più nove”, Ascona con sei punti e “più due”. Peccato, e quanto rammarico…