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Hockey Nl / Ambrì, al fin della licenza tocca lo straniero per primo atteso

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Ben tenuti coperti gli ingaggi di Chris Tierney e di Nicolas “Nic” Petan, amendue attaccanti i cui nomi effettivamente approdarono in cronaca solo nel giorno dell’ufficialità, all’AmbrìPiotta dell’hockey di National league hanno scelto la data di venerdì 27 giugno per ufficializzare l’ingresso dello straniero terzo nella campagna estiva in vista della stagione 2025-2026, ovvero del sesto elemento nella pattuglia degli agonisti che operano con licenza diversa da quella svizzera; e si concretizza il segreto di Pulcinella, trattandosi di quel Michael Joly che, trovatosi a rescindere il contratto con il Lugano dove 12 goal e 20 assist in 40 partite del torneo 2024-2025 – in aggiunta ai 23 goal e 29 assist in 57 incontri del campionato precedente – sono risultati non bastevoli per convincere il nuovo direttore generale Janick Steinmann, se per caso non si vuol essere pedissequi nell’accettare la tesi sulla falsariga dell’“È bravo, ma non corrisponde al tipo di gioco che vogliamo praticare”. La si fa dunque breve: tutte le intenzioni espresse dal giocatore convergevano sull’Ambrì, tutte le dinamiche intenzionali manifestate da Luca Cereda quale “general manager” dei biancoblù conducevano all’impostare il contingente degli stranieri su due difensori (Tim Heed e Jesse Virtanen in eredità dall’ultima stagione) e quattro attaccanti (i due citati più Christopher “Chris” DiDomenico più “mister Ics” da mettersi all’ala), Michael Joly era già qui e ben innamorato del Ticino e giusto nel ruolo, tessera incastrata e “puzzle” completo per accordo su base annuale.

Per il “curriculum” si rischia di ripetere cose già raccontate: età 30 anni compiuti or è un mese e mezzo, canadese per passaporto con luce vista a Gatineau nel Quebec, agonista rivelatosi in Qmjhl – livello “iunior A” – quando la “M” della sigla stava ancora per “major” e non per “Maritimes” (la Lega ha mutato nome a fine 2023), Rimouski Océanic prima squadra distintiva con un titolo nel 2014-2015, niente “draft” in Nhl, tanta Ahl e tanta Echl (qui una mostruosa stagione 2017-2018 in maglia Colorado Eagles: titolo, trionfo come Mvp, primato per reti segnate complessivamente e per reti segnate nel “play-off” e per numero di punti nel “play-off”, et cetera), poi la Finlandia e la Svizzera. Proviamo però a sfrucugliare tra le pieghe: andandosi a memoria, è il primo straniero a passare dal Lugano all’Ambrì (vari, invece, i percorsi inversi); ha un primo fratello un po’ meno celebre di lui (Raphaël, gran crivellatore di gabbie nella terza serie germanica ed in Olanda, anche come nazionale dei “Tulipani” per doppia nazionalità) ed un secondo fratello parimenti non notissimo ma dal nome che avrà fatto aggrottare le ciglia all’operatore dei Servizi demografici, perché ci vuole coraggio a registrare un figlio come D’Artagnan Joly, ecco; ad ogni modo, anche in questo caso un hockeysta con doppio passaporto, professionismo nordamericano toccato solo per una manciata di partite in Echl, poi Germania ed Olanda ma giocando solo in terza serie tedesca (com’è possibile? Beh, ecco: il Tilburg Trappers, benché per l’appunto olandesi, da un decennio militano nell’Oberliga d’oltreconfine). Per la chiosa, com’è ovvio, un memento: non sarà Michael il primo, nella famiglia Joly, a calzare i pattini in Leventina; lo zio Yvan-René, canadese di Hawkesbury nell’Ontario ed oggi 65enne, aletta scattante e già chiamato in “draft” Nhl dai Montreal Canadiens con il numero 100 assoluto nel 1979, fu a disposizione dell’AmbrìPiotta durante la stagione 1983-1984, provenendo dal Gardena di Ortisei (serie A italiana) e passando infine ai Maine Mariners di Portland, giusto in tempo per conquistare il titolo e per infilare dunque la “Calder cup” in bacheca.

Una cosina ultima ultima: essendo di Gatineau, che da sé sola fa quasi tutti gli abitanti del Ticino, Michael Joly è concittadino del nuovo compagno Manix Éric Landry oltre che del già biancoblù Éric Landry. Guarda un po’ quant’è piccolo il mondo, guarda.