Due erano, nel corso dell’ultima settimana, i catafalchi semistazionari posti sulle strade del Ticino a mitragliare lampi da “radar” sui reprobi dal piede pesante: l’uno ad Agno, l’altro in Comune di Capriasca frazione Sala; dei due, sopravvisse illeso solo quello piazzato nel Malcantone, ché domenica l’altra apparecchiatura fu semidemolita da un tizio decisamente irritabile ed irritato. Cospicui i danni, ingenti anche gli addebiti che sono nel frattempo piovuti sull’autore della bravata, sempre che di bravata si possa parlare: danneggiamento ed impedimento di atti dell’autorità, come rendono noto ora fonti della Polcantonale contestualmente all’annuncio dell’avvenuta identificazione e del fermo dell’uomo. Al nome ed al volto del “Fleximan” nostrano (saprete certamente della vicenda d’un tizio nel Nord-est di Tricoloria: è cambiato solo lo strumento, là il flessibile, qui una mazza) l’autorità inquirente giunse grazie a taluno o taluna che fornirono elementi utili ad agenti della Polcantonale; trattasi di un 66enne cittadino svizzero, e residente nella regione, a quanto consta fresca vittima dell’occhio elettronico e, in ragione di ciò, fermatosi a regolare la questione non da uomo a uomo ma da uomo a robot, o press’a poco.



