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Filo di nota / Gambarogno da anabasi. E ci si mettono anche gli italiani…

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Rilevati tre cantieri da carreggiata ristretta e semaforo e percorso stile “Camel trophy”, sulla dorsale del Gambarogno, fra la rotatoria della “Nuova pergola” in quel della frazione Quartino e la frazione Vira; in più, altri due restringimenti provvisori, l’uno per piccolo cantiere con “appoggio” sul sedime stradale e l’altro per interventi di sfalciatura e di potatura, a quel che sembrava (in ogni caso, porzione di camion assai al di qua del marciapiede e con regolare allocazione di coni e di segnaletica verticale provvisoria). Oggettivamente impercorribili in tempi dignitosi, quei 13 chilometri che portano alla frontiera sulla località Dirinella; ma oggi è stato fissato quello che forse è il “record” di tutti i tempi, ché al chilometro 46.500 della Strada statale numero 394 “del Verbano orientale”, cioè quattro chilometri oltre il punto di valico ed in territorio comunale di Maccagno con Pino e Veddasca (Varese) e meglio appena prima della località Poggio, i vetturali si sono trovati alle prese con un altro semaforo per via dei lavori di posa delle reti paramassi sulla parete rocciosa in lato sinistro per quanti si muovano verso Luino. 17 chilometri, quattro soste d’obbligo e due rallentamenti forzati: inammissibile. La domanda: uno straccio di coordinamento sulla gestione dei flussi di traffico, proprio mai?