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Federali: Udc pigliatutto, borghesi sul posto, Sinistra affondata dai Verdi

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO E RIEPILOGO, ORE 14.59) Da una parte la prevedibile avanzata dell’Udc, dall’altra le frane ricorrenti negli àmbiti ecologisti (Verdi e “Verdi liberali”) con il conseguente affossamento dell’area rosso-verde quali elementi distintivi tra proiezioni e primi risultati delle Federali giunte al verdetto delle urne a mezzogiorno di oggi. A confermare lo spostamento di barra verso destra è in particolare un Cantone come Argovia, solitamente indicato a rappresentazione in sedicesimo dell’intera Confederazione: ad avvenuto spoglio delle schede nel 75 per cento dei Comuni, nella corsa al Nazionale l’Udc è gratificata di oltre il 40 per cento delle schede, indicazione che induce a valutare come possibile l’obiettivo non dichiarato – ma auspicato – di una collocazione attorno al 30 per cento quale media nazionale. In sostanziale stallo, sul dato complessivo, il Plr ed i centristi già pipidini; ondivaghi i socialisti, che sembrano ricevere oggi (ma non nella misura attesa) un flusso di consensi messo in libertà quattro anni addietro a favore dei Verdi. Poco, pochissimo lo spazio per le formazioni collaterali: in particolare, soffrono gli Evangelici e navigano a vista le compagini della Sinistra reale; solite eccezioni dai Cantoni periferici, vedansi Ginevra (dove il “Mouvement citoyens genevois” vola nel nome di Mauro Poggia per gli Stati, pur non cogliendo la maggioranza assoluta necessaria per il colpo al primo turno) e Ticino (al Nazionale possibile terzo seggio per l’alleanza Lega-Udc).

Ad un primo riscontro delle ore 14.59, per il Consiglio degli Stati sono certe le attribuzioni di 15 seggi su 46, ovvero sette lib-rad (da 12), sei neocentristi (da 14), un udicino (da sette) ed un Verde (da cinque); ancora al palo, sempre parlandosi di conferme, socialisti (da sette) ed Altri (da uno).