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Divorzio con coda polemica, Sabrina Aldi fuori da Lega e Gran Consiglio

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Sabrina Aldi, 40 anni compiuti due settimane or sono, nella vita avvocata, è in uscita sia dal Gran Consiglio – in cui ha seduto per due lustri ed un mese – sia dai ranghi della Lega dei Ticinesi. In un’intervista a Gianni Righinetti del “Corriere del Ticino”, la futura ex-deputata ha affermato essere ormai insanabili i rapporti con gli odierni vertici del movimento di cui era stata anche vicecapogruppo – sino a repentino abbandono a metà marzo 2024; in quell’occasione si era annunciato dimissionario anche il capogruppo Boris Bignasca, poi tornato sui suoi passi – nel Legislativo cantonale. Il sostanziale invito a dimettersi era venuto dalle pagine del “Mattino della domenica” stante il presunto coinvolgimento di Sabrina Aldi in un giro di potere dal quale sarebbe derivato un suo beneficio nei termini dell’assunzione, con ruolo di direttrice amministrativa, alla “Hospita Suisse anesthesia Sa” (qui a seguire, sempre indicata come “Hospita”); tale nomina, riducendosi all’osso le contestazioni mosse alla futura ex-granconsigliera, sarebbe stata conseguenza di un accordo tra la stessa Sabrina Aldi ed Eolo Alberti, già sindaco – in quota leghista – di Bioggio e che della citata “Hospita” era azionista al 35 per cento sino al momento in cui dovette cedere le quote, profilandosi il suo ingresso nel Consiglio di amministrazione dell’“Ente ospedaliero cantonale” e cioè diventando tale nuova funzione incompatibile con ogni attività in seno alla “Hospita” (l’azienda opera nella fornitura di prestazioni sanitarie al mondo delle cliniche private, di fatto quale concorrente dell’Eoc medesimo).

Al netto del successivo coinvolgimento di Eolo Alberti in un’indagine per reati finanziari, un dubbio aveva suscitato l’impegno di Sabrina Aldi per sostenere una specifica candidatura a procuratore pubblico nella persona di Alvaro Camponovo, casualmente figlio di Claudio Camponovo a sua volta azionista (e non dal poco conto: quote al 35 per cento) della “Hospita”. Un “do ut des”, è l’ipotesi che prende corpo; tutto da provarsi, ovvaimente. Ma sullo sfondo starebbe anche un’operazione immobiliare di grosso peso (e sostenuto in origine dai tre azionisti, cioè Eolo Alberti, Claudio Camponovo ed un altro, ora deceduto), mentre in primo piano si trovano le difficoltà finanziarie dell’azienda cui starebbero per venire a mancare gli introiti di significativi contratti; aggiungiamo all’elenco l’improvvisa costituzione di un’altra società, denominata “Swiss anesthesia solutions Sa”, che si troverebbe sia a poter raccogliere alcuni contratti sia a beneficiare del forzoso smantellamento della “Hospita”, ad esempio nel caso dell’acquisto di una camera iperbarica.

Da sé, è doveroso il riferirlo, Sabrina Aldi allontana sia la ricostruzione (per quanto a lei afferente) sia gli addebiti “politici”, in sostanza dichiarandosi vittima di una aggressione “con toni violenti” dall’interno della Lega dei Ticinesi. Non è da escludersi, tra l’altro, il ricorso alle vie legali.