(ULTIMO AGGIORNAMENTO E RIEPILOGO, ORE 23.42) Giorno uno di “fase due”, giorno uno di zero vittime: pur di veder comparire un simile dato nella catastrofica contabilità da “Coronavirus” in Ticino, contabilità sui cui elementi causali – esempio “in itinere”: la strage nelle case per anziani – nessuno sembra disposto a fornire risposte funzionali alla realtà ed agli interrogativi che i cittadini incominciano a porsi, si sarebbe persino disposti ad accettare ciò come una mera coincidenza sulla gestione del giorno festivo, temendosi pertanto altri morti nei giorni a venire. Lo “zero vittime” di stamane sulle 24 ore ultime, dopo periodi in cui si viaggiava a doppia cifra quotidiana, ci dice da una parte che si resta a 340 decessi acclarati e da assegnarsi in prevalenza o “in toto” al Covid-19, ci consegna una media di 5.40 morti ad ogni ritorno del sole ma non ci racconta ancora dell’eventuale pregresso, che a questo punto si teme esservi stato, in qualche modo ed almeno in qualche luogo, magari non per focolaio indigeno ma in modalità osmotica ossia per acquisizione dall’esterno del territorio cantonale. Al novero aggiungiamo tre nuovi casi di contagio per un totale di 3’268 da martedì 25 febbraio, momento-spartiacque tra le tante voci rimaste prive di conferma e la certezza dell’esservi un infettato all’ingresso di struttura nosocomiale all’impronta resa idonea.
Aspetto non incoraggiante, ma anch’esso da situarsi nel contesto del possibile vuoto nel flusso dei dati in coincidenza con il festivo, lo zero alla casella delle dimissioni da ospedali, restando quindi 847 coloro che confidano di aver salutato una volta per tutte l’esperienza della malattia coronavirale. 80, infine, i degenti; tra di loro preoccupano i 10 in terapia intensiva, due a condizione “ordinaria” ed otto da intubati. Ultimo riscontro a raggio nazionale: come si evidenzia sulla scorta di quanto pubblicato sul portale www.corona-data.ch, ed a cifre implementate per quanto concerne il Ticino (curiosamente rimasto fuori dal computo odierno, al pari di Zugo, Grigioni e Vaud; in totale, dati validi per 23 Cantoni su 26), 1’845 sono ora i deceduti – valore quotidiano a misura di quanto veniva registrato intorno a martedì 17 marzo, quando i numeri incominciavano a farsi preoccupanti – e 30’173 i contagiati.